Il profilo d’Italia

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Tutti i possibili provvedimenti socio/economici sono stati varati. Non è cambiato nulla. Eppure, stabilità politica significherebbe, in ultima analisi, una migliore prospettiva di sviluppo economico. Nonostante tante assicurazioni, da noi questo parametro è solo nominale.

Il dialogo i è fatta strada la polemica. Il 2017 non è stato un anno politicamente tranquillo. Con conseguenti ripercussioni sul fronte dell’economia che è molto sensibile ai cambiamenti d’umore dei condottieri nazionali. Mancano, ancora, tutte quelle premesse per garantire uno sviluppo che tenga conto di una situazione europea sempre troppo sottostimato.

La demagogia ha occupato il posto alla razionalità del fare. Con conseguente stagnazione del mondo produttivo e minore incremento negli investimenti. Come a scrivere che, se mancano gli utili, i capitali prendono altra via o restano, blindati, negli istituti bancari che si sono dimostrati protetti dal dissesto economico che continua a tormentarci.

La produttività è figlia del consumismo che, da noi, si è bloccato per l’incertezza del domani. Investire di meno, significa soffrire di più. Ce ne siamo accorti tutti, ma nessuno ha trovato una soluzione. Ora, si crede che il Governo possa farci ritrovare la fiducia smarrita. Non sarà così semplice, né tanto probabile. La bilancia politica non resterà in equilibrio. Tenderà a porsi a “sinistra” o a “destra”. Sospenderà le “oscillazioni” solo con il peso di una formazione di “centro” che, almeno per ora, non intravediamo. Ravviseremo, nel succedersi dei mesi, se la squadra di Gentiloni sarà in grado di dare un input all’economia.

Che la ripresa sia dietro l’angolo ne dubitiamo. Sempre che non si prendano decisioni irrazionali e di sudditanza nei confronti di un’UE non disponibile a sostenere i Paesi che non offrono garanzie d’effettiva riorganizzazione economica.

Che le preoccupazioni siano più che fondate lo dimostra l’andamento del nostro mercato interno e internazionale. Un conto è affermare d’essere europei, un altro è dimostrarlo. Infatti, oltre le “assicurazioni” ufficiali, non c’è altro di concreto all’orizzonte e il profilo politico non cambierà. Se la realtà s’evolvesse in meglio, saremo i primi a prenderne atto. Intanto, continueremo a rendere pubbliche le nostre analisi di profilo.

Giorgio Brignola

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