E’ ancora recessione

Economia & Finanza

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I dati percentuali sono chiari. Il 2017 è finito con una percentuale di disoccupazione superiore al 9%. Anche nel primo trimestre del prossimo anno, il valore non scenderà in modo efficace. Certo è che scrivere di percentuali non ha l’effetto sperato.
Insomma, dietro ad un numero ci sono migliaia d’italiani che non hanno un lavoro o, peggio, che l’hanno perduto. Si scrive, ed a ragione, che la “colpa” è della crisi economica che ha coinvolto il nostro Paese. Anche se non è il solo dell’area Mediterranea. Giacché”mal comune non è mezzo gaudio”, andiamo a verificare l’incremento della disoccupazione nel Bel Paese. I limiti d’età restano, però, una variabile che ha da essere considerata con attenzione.

A noi l’occupazione ufficiale non è stata mai piena. La percentuale dei senza lavoro ci ha sempre accompagnato. Prima della Crisi (2008/2014), i senza lavoro erano il 6,8% della forza occupazionale nella Penisola. Poi, la percentuale è aumentata. In questo 2017, non è prevedibile un suo calo efficace. Come a scrivere che, in ogni caso, la percentuale resterà ancora con effetti negativi sulla vita di parecchie famiglie italiane che, con molto pudore, tentato di tirare avanti senza indebitarsi più di tanto.

A questo punto, pur con le iniziative di quest’Esecutivo, la situazione resta complessa per la mancanza di fiducia negli investimenti nazionali. Il mercato dell’occupazione non può tenere conto delle situazioni politiche in evoluzione. Per investire in produttività è indispensabile avere una qualche certezza d’utilità. Invece, non solo si sono perduti posti di lavoro, ma anche strutture che potevano fornirli.
In questo sistema tutto da rivedere, ci sono responsabilità recenti, ma anche remote. La politica ha avuto la sua parte e i Governi che si sono succeduti, senza elezioni, hanno fatto la loro parte. In economia non ci sono vie di mezzo. I compromessi, che possono essere adottati in politica, nulla possono sul fronte del lavoro. Lo abbiamo notato da subito. L’Ottimismo non ci può conquistare.

In sette anni, l’indice occupazionale è, progressivamente, calato. Ora sembra stabilizzato. Il che non significa ancora nulla se la percentuale di chi non ha lavoro resta sempre sopra la norma. D’illusioni non ce ne facciamo e non siamo intenzionati a proporle. Meglio essere obiettivi e far fronte a quanto è ancora possibile accomodare. Del resto, non sarà l’attuale Esecutivo, e questo Parlamento, a far uscire l’Italia dalla recessione.

redazione@corrierenazionale.net

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