Elezione FIGC 2018: la carica dei 275 delegati

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Duecentosettantacinque. Tanti saranno i delegati invitati all’assemblea elettiva del prossimo 29 gennaio a Fiumicino per l’elezione del nuovo presidente federale, con Carlo Tavecchio n.1 dimissionario uscente. In campo tre candidati (Damiano Tommasi, Cosimo Sibilia e Gabriele Gravina).

Al primo scrutinio si vince con il 75% dei voti. Praticamente sarebbe un miracolo visti i pesi dei tre candidati (Sibilia parte dal 34%, Damiani dal 20% e Gravina dal 17%). Al secondo si passa con i due/terzi. Al terzo serve la maggioranza semplice, ma in caso dovesse mancare si va al ballottaggio tra i due più votati. C’è, però, una ipotesi incredibile quanto possibile. Si potrebbe arrivare anche allo “stallo”, se il numero delle schede bianche e nulle non dovessero permettere ai due candidati di raggiungere il 50% più uno. Qui ci sarebbe l’ultimo scenario (apocalittico): il commissariamento del Coni, anche se norme alla mano non ci sarebbero i presupposti (il campionato si sta svolgendo regolarmente, gli organi di giustizia stanno lavorando alacremente e non ci sono problemi economico-finanziari). Sarebbe una forzatura non da poco.

Marcel Vulpis

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