Marchiate case di decine di antifascisti a Pavia

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Agli ingressi attaccati adesivi in ‘stile’ estrema destra 

“Qui ci abita un antifascista”: e’ la scritta che compare sugli adesivi, stampati con caratteri utilizzati da formazioni dell’estrema destra, che sono stati attaccati la scorsa notte all’ingresso delle abitazioni di diversi attivisti pavesi impegnati contro fascismo e razzismo. Sugli adesivi compare il simbolo della rete antifascista barrato, come se si trattasse di un divieto. A scoprirlo sono stati oggi gli stessi attivisti.

La Digos di Pavia sta indagando sul raid condotto nella notte a Pavia, quando diversi adesivi e volantini artigianali sono stati attaccati su portoni e citofoni di diverse case abitate da antifascisti, alcuni dei quali noti per i fatti del 5 novembre 2016. Alla questura è arrivata una segnalazione telefonica che ha attivato tutte le procedure di verifica. Le indagini, secondo quanto trapela, attualmente si stanno svolgendo su ‘fonti aperte’ e riguarderebbero “una decina di casi”, ma non è escluso che ve ne siano altri. Gli uomini della Digos sono al lavoro per capire quale sia la vera entità del fenomeno.

“Il movimento politico L’Italia in Comune esprime una ferma condanna nei confronti dell’ennesimo atto di violenza da parte di chi a Pavia ha riproposto immagini drammatiche con la ghettizzazione degli antifascisti, le cui case sono state marchiate con adesivi vergognoso”. Lo afferma in una nota Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri e coordinatore de L’Italia in Comune, il partito dei sindaci nato lo scorso 3 dicembre che raccoglie oltre 400 tra sindaci e amministratori locali di tutta Italia. “Come primo cittadino ho deciso di marchiare anche il mio Comune con l’adesivo qui c’e’ un sindaco antifascista – afferma Pascucci – L’Italia in Comune invita i sindaci di tutta Italia ad appendere l’adesivo antifascista in tutte le sedi istituzionali dei Municipi perche’ siamo convinti che l’antifascismo sia un principio cardine, un valore non negoziabile custodito nella Costituzione italiana che va difeso con forza dalle inaccettabili violenze di una frangia sempre piu’ pericolosa che intende rievocare uno dei periodi piu’ bui della nostra storia”. “L’Italia in Comune nasce con l’obiettivo di mettere insieme le esperienze amministrative nel nome della Costituzione italiana e dei suoi valori di pace, democrazia e uguaglianza che devono essere la guida per chiunque abbia la responsabilita’ di rappresentare le istanze dei territori. Non c’e’ opportunita’ di sviluppo – prosegue la nota di Pascucci – se non sono per prime le Istituzioni a tenere alti questi valori e a difendere i cittadini da ogni forma di intolleranza e razzismo”.

 

 

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