Morra vercellese per il Bari : solo un pareggio con la Pro Vercelli

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Bari – In una giornata tiepida che ha anticipato la prossima primavera, agli scoppi del nuovo sole, nella landa bitrittese dove i colori dei ciliegi e mandorli in fiore esaltano il corpo e lo spirito, si è tornato a giocare dopo quattordici giorni esatti, dopo la neve e dopo la morte di Astori, largo periodo dove un po’ di ruggine si è accumulata tra i biancorossi, differentemente dalla Pro Vercelli che ha giocato in settimana pareggiando a Cesena portando a sei le partite utili consecutive.
Il Bari se voleva dare seguito agli obiettivi, aveva l’obbligo di vincere questa gara, al pari della prossima contro lo Spezia, pena il rischio di indietreggiare in classifica ma soprattutto pena il solito contraccolpo psicologico senza dimenticare l’umore del tifo. Ed invece ne è uscito solo un mesto pareggio.
Grosso, che puntava sulla fame dei giocatori, fame interrotta col digiuno forzato di queste ultime due settimane, ha apotropaicizzato il tour de force a cui, di qui ad aprile, il Bari dovrà sottoporsi cercando di trasformarlo in opportunità piuttosto che piangersi addosso.
La Pro, accompagnata da sette tifosi, era un avversario tosto, forse tra i peggiori che poteva capitare al Bari perché col coltello tra i denti per raggiungere la sua solita salvezza, dunque abituata alla lotta e il risultato finale ne è stata la conferma.
Col solito 4-3-3 il mister barese ha mandato in campo Micai in porta, Sabelli e D’Elia terzini, Marrone e Gyomber a centro difesa, Tello e Henderson mezzali, Basha a centro del campo, Anderson sulla fascia destra e Galano sulla sinistra, Kozak attaccante, dunque un “undici” simile alle ultime uscite in ottemperanza ad una continuità tanto agognata e poche volte ottenuta.
Grassadonia, con un 3-5-2, ha risposto con Pigliacelli tra i pali, Berra, Bergamelli centrale, e Gozzi il terzetto difensivo, Mammarella, Castiglia, Vives, Germano e Ghiglione a centrocampo, Kanoute e Morra in avanti.
Nel primo tempo il Bari, col suo solito fraseggio senza fine, con enorme pazienza, è partito a spron battuto un po’ con tutti i portatori di palla, ma anche con gli esterni Sabelli e Galano che si sono mossi cercando spazi e gioco costringendo i piemontesi nella propria metà campo e a sporadici ed infruttuosi contropiedi.
Tale situazione ha portato il Bari a fare la partita e a sbattere contro il muro vercellese andando vicino al gol per ben tre volte, vale a dire all’11’ con un destro di Galano finito sulla destra di Pigliacelli. con Basha che da fuori area ha concluso a lato di poco, e al 18′ con una quasi autorete di Gozzi che, nell’anticipare Kozak, di testa, stava per far entrare il pallone sull’angolo opposto.
La Pro Vercelli, di contro, ha risposto con Morra e Ghiglioni, forse i due giocatori più attivi, soprattutto quest’ultimo che al 39′, dimenticato da D’Elia, ha trovato il gol del vantaggio non proprio con un’azione ma con una verticalizzazione di Vives verso lo stesso giocatore vercellese.
Il secondo tempo è iniziato senza alcun cambio da parte di Grosso ed il canovaccio è stato sempre lo stesso: il Bari a rincorrere il pareggio e la Pro Vercelli a difendersi e alla ricerca di alleggerimenti in avanti.
Grosso all’8′ ha provato a cambiare qualcosa facendo uscire Anderson sostituito da Cisse’ che ha preso il posto sulla sinistra lasciando la destra a Galano, ed il risultato è stato positivo atteso che Galano è apparso rivitalizzato.
E che Galano funzionasse meglio sulla destra se ne è avuta prova al al 12′ con gran tiro del foggiano, uno dei suoi di sinistro, finito di poco alto.
Mentre al 14′ la Pro Vercelli per poco non ha pareggiato: cross di Kanoute per Morra che da solo davanti a Micai ha calciato alto sulla traversa: sarebbe stata un’occasione clamorosa per il raddoppio.
Al 20′ finalmente il pareggio: punizione di Henderson, mischia, e Kozak che ha segnato il gol obiettivante meritato.
AL 24′ cambio per il Bari: Floro Flores per Kozak.
E al 25′ un retropassaggio sbagliato della difesa piemontese per Galano che ha calciato di prima intenzione sul portiere: poteva essere il gol del raddoppio.
E’ giunto anche il momento di Brienza, per Henderson, che ha giocato gli ultimi dieci minuti per cercare quel guizzo qualitativo che solo lui avrebbe potuto fornire. Come infatti è accaduto.
Al 35′ destro di Floro FLores che Pigliacelli ha respinto senza parare il pallone ma lasciandoselo sfuggire: peccato che nessun biancorosso era nei paraggi.
Al 38′, invece, ecco premiate le idee dell’allenatore barese: dialogo tra Floro Flores e Brienza che da solo davanti al portiere, ha segnato il gol del raddoppio. Apoteosi sugli spalti, la primavera scoppiata in anticipo, ma si è trattato solo di un guizzo di una rondine giunta sul San Nicola prematuramente.
Al 46′, infatti, su una mischia infernale, complice una respinta corta di Micai, Morra ha trovato il guizzo vincente pareggiando l’incontro.
Dunque il Bari ricava solo un punto da questa gara, forse ha pagato il troppo fraseggio che da sempre contraddistingue la squadra biancorossa, ma ha trovato anche l’ottimo lavoro difensivo vercellese che ha chiuso ogni varco possibile, tant’è che i gol sono arrivati su calcio piazzato ed una triangolazione vincente tra i due baresi.
Adesso occorre cercare di vincere contro lo Spezia per rimanere aggrappati al quarto posto, posizione necessaria per poter sperare ancora in un posto privilegiato nei playoff.

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