Agricoltura: Di Gioia, nuovo Governo presti attenzione a xylella

Puglia

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“Chiediamo interventi che ci consentano di rispettare gli impegni presi su abbattimenti, monitoraggi e misure di prevenzione”

PUGLIA – “Al nuovo governo chiediamo attenzione alla xylella, una fitopatia con una portata dannosa straordinaria che richiede impegno e collaborazione tra Regione Puglia, Ministeri e Bruxelles per adottare tutte le soluzioni necessarie”. Lo ha sostenuto Leonardo Di Gioia, assessore alle Risorse agroalimentari della Puglia e coordinatore della Commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni, illustrando a Bari tre misure messe in campo dall’assessorato con 47 milioni di euro (fondi del programma di sviluppo rurale, del bilancio autonomo della Regione e del Patto per il Sud) in favore delle aziende agricole colpite dalla xylella fastidiosa. “La xylella è una questione di natura sovranazionale e dovrebbero essere impiegati fondi di natura straordinaria visto che – ha spiegato il coordinatore degli assessori all’Agricoltura – neanche il governo nazionale è riuscito in sede di legge di stabilità a stanziare risorse adeguate e che in carenza la Regione fa quello che può”.

“La Puglia sta facendo la sua parte investendo i fondi del Programma di Sviluppo rurale, del bilancio autonomo e quelli del Patto per il Sud, a vantaggio – ha aggiunto Di Gioia – dei territori colpiti dalla xylella ed in particolare per gli olivicoltori che hanno subito danni dalla fitopatia”. “Chiarito che la portata dell’evento xyllela è fuori dalla portata di Regione e Stato centrale chiediamo – ha aggiunto l’assessore – interventi che ci consentano di rispettare gli impegni presi su abbattimenti, monitoraggi e misure di prevenzione”. “Noi abbiamo costruito regole e messo tutti i fondi che potevamo, ma l’emergenza è di una proporzione tale – secondo Di Gioia – da essere fuori dalla nostra portata risolutiva, dal punto di vista amministrativo e finanziario”. “Parliamo di un fabbisogno nell’ordine di miliardi di euro e della possibilità concreta, se Bruxelles non finanzia ulteriormente le misure, di mettere in campo – ha concluso Di Gioia – interventi solo palliativi e che per quanto importanti non risolvono la questione socio-economica né quellascientifica”

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