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Il PD sembrerebbe non essere più il Partito “strategico” d’Italia. Le altre formazioni, di fronte al tipo di un Esecutivo, al momento non profetizzabile, contano per quel che valgono; in pratica poco. Dopo le elezioni made “Rosatellum”, il quadro politico s’è complicato e le possibili alleanze, ora, sono da intendersi ”allargate”. Se l’Esecutivo che ne scaturirà sarà coerente per tutto il mandato, realtà della quale fortemente dubitiamo, l’Opposizione non avrà vita facile. Sempre che il PD non sviluppi un contegno “ibrido”. Insomma, non basteranno più le promesse per sistemare tutto. Conteranno solo i fatti. Anche questa è Democrazia.

 I Partiti nazionali hanno più anime e origini diverse. Anche se, per molti, le radici potrebbero essere comuni. Adesso, ci si dovrà muovere per risanare l’economia nazionale e rivedere una politica che ha fatto più danni della crisi economica stessa.

Il prossimo Governo dovrebbe rappresentare la volontà di mutamento che avevamo ipotizzato prima dell’epopea di Renzi. Ora, nel diciottesimo anno del nuovo millennio, i nodi sono venuti, pur se in ritardo, al pettine. Questa volta, si dovrà andare avanti senza”se” e senza”ma”. La nuova Legge Elettorale ha stravolto le regole del contendere. Ovviamente, il Popolo Italiano dovrà, comunque, affrontare delle scelte. Solo il seguito istituzionale della nuova Maggioranza di Governo potrà dare ragione o torto alle nostre sensazioni sulla necessità di una politica attiva e, soprattutto, percorribile. Essere in Parlamento, a fronte di un’opposizione di maniera, non dovrebbe essere inteso come intralciare la condotta dell’Esecutivo che, entro il mese, dovrebbe essere attivato.

Giorgio Brignola

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