Lettera aperta satirica ad un deputato o senatore peon

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Caro senatore/ deputato, c’era una volta un cosiddetto peon camerale che non contava un c,.. e aveva l’unico problema di preservare la sua poltrona per grazia ricevuta da un popolo di beoti più a lungo possibile e null’altro. Sulla sua strada ogni tanto trovava un tipo denominato Ghino di Tacco che con il suo manipolo di senatori e deputati minoritari poteva essere determinante per formare un governo, a prescindere dalle varie propagande per beoti espressi in campagna elettorale.

All’inizio della legislatura questo peon era fortificato dal fatto che difficilmente il Presidente della Repubblica lo poteva mandare a casa decretando la fine della legislatura e diceva e faceva più cazzate possibili, magari facendo cadere governi a ripetizione. Ma più tempo passava e più si cagava i pantaloni ed era disposto a vendere le sue chiappe per un tozzo di pane, anche se fosse rimasto all’opposizione, figuriamoci se fosse rimasto in maggioranza…! La tattica che usava era quella di non presentarsi in Parlamento quando era in pericolo il futuro del governo protempore, che a volte veniva denominato balneare…! Sempre con l’intento di durare più a lungo possibile, a prescindere della pensione che avrebbe ottenuto! Per caso questo sarà il destino di coloro che sono stati eletti nel 2018?

Mario Marzano

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