Ancora un pareggio per il Bari nel derby di Foggia

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Foggia – I derby – si sa – sono aperti a qualsiasi risultato e questo Foggia Bari, disputato ventuno anni dopo non è stato certo l’eccezione con il Foggia in chiara ascesa ed un Bari in evidente affanno.
“Ma noi non ci saremo, noi non ci saremo”, cantava Guccini quasi cinquantanni fa. E, con una carambola di rifrazione, il titolo si sovrappone alla mancata presenza dei tifosi baresi allo Zacchera, fermati all’ultimo momento dall’Osservatorio, dal CASMS e dal Prefetto foggiano i quali, verosimilmente per evitare ogni problema ma dimostrandosi assolutamente incapaci, han preferito lasciarli a Bari tra musi lunghi e rabbia conditi da quel pizzico di tensione tipico di questi casi con i seguaci della Nord che sono andati agli allenamenti, ieri, a scuotere gli animi dei calciatori dai quali, pur rimanendo da soli contro tutti allo Zaccheria, hanno preteso impegno e punti dopo le imbarazzanti prestazioni degli ultimi tempi, tempi grami rispetto al derby di andata dove una zampata di Galano all’ultimo secondo fece volare il Bari in vetta alla classifica. Dalla parte del Bari, volendo parlare introspeziosamente, l’euforia del Foggia che, si sa, non sempre corrisponde a vittoria certa. E, se vogliamo, così è stato visto che il Foggia, dopo qualcosa di buono atta vedere nel primo tempo, non ha più brillato.
Foggia, dunque, per tentare il subentro nella griglia dei playoff avendo raggiunto la salvezza in anticipo, e Bari per rientrare nella mini griglia delle prime quattro, entrambe con umori diversi, il Foggia in piena salute ed il Bari con qualche difficoltà soggettiva.
Grosso che ha evitato di parlare, come consueto, ieri, era convinto di scendere in campo con l’orgoglio di chi voleva regalare ai tifosi la tranquillità di giocarsela senza paura, e se vogliamo così è stato, tifosi che dal canto loro pretendevano, forse come dazio da pagare per la loro assenza, di vincere in terra dauna. Ma si son dovuto accontentare di un giusto pareggio.
Qualche novità in casa Bari, in campo sono scesi Micai, Sabelli e Balkovec terzini, Marrone e Gyomber centrali in difesa, Tello, Basha e Iocolano a centrocampo, Improta e Galano esterni, Nenè, al rientro, in attacco.
Stroppa ha risposto con Guarna, l’ex portiere barese, in porta, Calabresi, Camporese e Loiacono, due ex, in difesa, Zambelli, Agazzi, Greco (altro ex), Deli e Kragl a centrocampo, Mazzeo e Nicastro in attacco.
Primo tempo con poche emozioni, gol a parte scaturiti da due errori, col Foggia che fa la partita ed il Bari che sfrutta gli spazi concessi dai foggiani pur senza incidere più di tanto. Inizia meglio il Bari con pressing alto e possesso palla che sfociano in soli due tiri in porta. Il primo con Iocolano al 1′, alto, l’altro di Nenè anch’esso alto sulla trasversa.
Ma poi esce il Foggia attaccando con qualità sugli esterni e sull’asse Mazzeo-Kragl che risulta pericoloso sulle finalizzazioni, mentre la difesa barese, compresa la goffa parata a bagher di Micai su un cross, con affanno e fortuna rimediano.
Ci riprova Galano all’11 con un tiro dei suoi che finisce di un soffio al lato del secondo palo., risponde la squadra di Stroppa con un gran tiro di Nicasto, su buco di Balkovez, di poco al lato al 20′.
Dopo una palla persa a centrocampo da Tello, al 23′ il Foggia va in vantaggio con un cross di Zambelli ottimizzato da Gyomber con una autorete in scivolata.
Il Foggia gioca indubbiamente meglio attaccando spazi e verticalizzando il gioco sulle fasce da dove partono cross pericolosi ma risultano efficaci anche i giochi a centrocampo
Al 28′ Guarna sbaglia clamorosamente il rinvio e Nenè, da solo, ne approfitta segnando il pareggio.
Tello a parte che perde, praticamente, ogni palla, quando attacca il Bari rende il Foggia squadra mediocre, quando lo lascia giocare, il Foggia, forte anche dell’entusiasmo, diventa il Real Madrid anche se, per la verità, il Bari fa fatica ad imbastire una azione degna di nota, un classico insomma, differentemente dai dauni che si rendono sempre pericolosi ogni qualvolta gestiscono il pallone.
Sostanziale equilibrio nel secondo tempo col Foggia che arretra di qualche metro il proprio baricentro ed il Bari che non ne approfitta nonostante le verticalizzazioni di Iocolano e Tello che, sistematicamente, perdono l’attimo nel momento topico dell’azione.
Contropiede di Tello che si avvia verso l’area, Galano si smarca sulla sinistra, ma lui decide di darla a Iocolano sulla destra che, defilato, tira centrale su Guarna. Peccato poteva essere gestita meglio da Tello ma, evidentemente, il colombiano non è in giornata. Tra l’altro si creano spazi e praterie che non chiedono altro di essere calpestate dai baresi ma, purtroppo, manca Anderson che sicuramente avrebbe sfruttato a pieno gli spazi.
Stroppa manda in campo due forze fresche Beretta e Agnelli per tentare di imprimere una marcia diversa visto che fino adesso è stato il Bari a rendersi più pericoloso non tanto nelle conclusioni quanto nelle proposizioni in avanti.
Grosso, invece, preferisce cautelarsi e fa entrare Busellato al posto di Iocolano, così da rafforzare la diga di centrocampo dove il Bari perde sicuramente in sprint.
Al 34′ da segnalare un gran tiro di Mazzeo, centrale, sul quale Micai para mandando il pallone sopra la traversa. Stroppa allora manda in campo Tonucci per Camporese che esce stanco.
Ci prova Floro Flores, entrato al posto di Nenè, per dare brio in attacco. Non cambiamo gli equilibri tra le due squadre trattandosi solo di cambi tecnici.
Ancora cambi: fuori uno spento Galano dentro Cisse’ al 39′. E Floro Flores ci prova su assist di Cisse’, ma il suo tiro termina al lato della porta. Primi vagiti di una coppia di qualità, purtroppo tardivi. Al 46′ assist per Cisse’ che tira di poco fuori al lato. Grosso ancora una volta si decide a cambiare tardi rispetto a quando dovrebbe cambiare. Ormai è diventata consuetudine. Purtroppo.
Termina la gara. Una partita intensa giocata bene dal Bari anche se, obiettivamente, la squadra di Grosso ha tirato in porta poche volte sia nel primo tempo sia nel secondo. E questo dovrebbe far capire tutti i limiti di una squadra che vorrebbe, e che vuole, giocarsi i playoff ma a cui manca la materia prima a differenza delle altre squadra dove gli attaccanti segnano con regolarità, senza dimenticare il fatto che vincono regolarmente contro squadre abbordabili. Differentemente dal Bari che trova sempre difficoltà. Improta e Galano ancora in involuzione e sostituzioni tardive.
Appula nulla erat urbs, quam non opulentia Bari vinceret. Omnia praeclarum super Appula moenia Barum”, Scriveva Guglielmo Appulo relativamente alla supremazia cittadina di Puglia. Per il Foggia, dunque, città laboriosa e vittima di un bombardamento ad opera dell’aviazione alleata  durante la seconda guerra mondiale, sarà per un’altra volta. Magari in un’altra vita.

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