Taranto che i tarantini che gli stessi pugliesi non conoscono

Puglia

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“Oggi a Taranto ho fatto una scoperta straordinaria, una Taranto che forse sia i tarantini che gli stessi pugliesi non conoscono, una Taranto dalle numerose potenzialità”. Aldo Patruno, direttore del dipartimento Turismo e Cultura Regione Puglia, racconta così la sua giornata tarantina, trascorsa a visitare gli ipogei di palazzo Baffi, di Sant’Andrea degli Armeni, di palazzo Barion, e nel pomeriggio incontrando le numerose associazioni culturali e turistiche tarantine nella sede di via Fiume 12 dell’associazione Le città che vogliamo.

E per valorizzare gli ipogei della  città vecchia, il direttore Patruno ha ricordato come “in Regione è stata depositata una proposta di legge regionale che punta alla valorizzazione degli ambienti ipogei. Ma il primo obiettivo – ha aggiunto Patruno – è favorire la conoscenza”.

È per poter ipotizzare un progetto di valorizzazione degli ipogei tarantini, “è a Taranto con sono tutti i presupposti per farlo”, è necessario “conoscere e mappare e su questo stiamo facendo un ragionamento. La Regione Puglia sta lavorando ad una carta digitale regionale dei beni culturali. Gli ipogei sono beni culturali di straordinaria importanza e Taranto ne è ricca per cui estenderemo la mappatura cartografica anche a Taranto. Penso – ha poi concluso Patruno – che Taranto, al di là dei luoghi comuni che la legano indissolubilmente all’Ilva, possa essere un modello che passa attraverso l’economia della cultura, che passa attraverso la valorizzazione del sotterraneo e di ciò che è in superficie. Il rilancio che passa attraverso la cultura non è filosofia ma è un modello di sviluppo alternativo sul quale dobbiamo puntare”.

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