Sanità regionale. Punti di primo intervento: no alla chiusura, si alla trasformazione

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Nuove proteste dai territori per la chiusura dei PPI, circa 39, dislocati in tutta la regione

Di Riccardo Guglielmi

In una Regione dove non mancano i problemi, da qualche settimana è montata una polemica, tanto da mettere far temere una spaccatura nella maggioranza di centro sinistra che sostiene il Governo Emiliano regionale, circa la chiusura dei punti di primo intervento con meno di 6mila accessi l’anno, come da decreto ministeriale 70. Polemiche inutili perché non si tratta di cancellazioni ma di trasformazione nel tentativo di razionalizzare le spese e aumentare l’efficienza dei servizi.

Con questo indirizzo programmatico il Direttore Generale dell’ASL Foggia Vito Piazzolla incontrerà i sindaci dei comuni sede dei PPI nei primi giorni di maggio per illustrare le modalità di riordino degli stessi che saranno trasformati in Punti di Primo Intervento Territoriali (PPIT). L’incontro – informa una nota dell’ASL FG -, inizialmente fissato per la scorsa settimana, era stato rinviato in attesa della riunione propedeutica tra i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Pugliesi e il Direttore del Dipartimento Regionale per le politiche della Salute Giancarlo Ruscitti, convocata proprio sul tema dell’Emergenza-Urgenza. Come già dichiarato da Ruscitti, Piazzolla conferma che i Punti di Primo Intervento non saranno chiusi ma integrati nella rete dell’Emergenza Urgenza 118. La trasformazione permetterà di avere nei comuni interessati un team di postazione fissa medicalizzata, collocata presso i Presidi Territori di Assistenza (PTA), dove sono già operativi gli specialisti che potranno, così, gestire non solo i codici bianchi e verdi, ma anche quelli gialli e rossi. Questo permetterà, in pratica, di assicurare un livello di assistenza superiore, adeguata agli standard nazionali. L’inserimento all’interno della rete territoriale dell’emergenza urgenza 118 assicurerà un migliore coordinamento di tutte le attività essenziali per assicurare l’emergenza attraverso il coordinamento unico della centrale operativa. Nei comuni turistici, poi, caratterizzati da un considerevole aumento della popolazione nei periodi estivi, le postazioni medicalizzate saranno raddoppiate come nel caso di Vieste dove, già durante la scorsa stagione estiva, sono state dislocate due ambulanze medicalizzate, a servizio della popolazione locale e dei turisti.

Sull’esempio dell’ASL Foggia, le Aziende sanitarie stanno predisponendo un cronoprogramma riguardante le fasi della riconversione in maniera graduale, in modo da garantire una continuità nel servizio dell’emergenza urgenza. Sarà, questa, un’opportunità per ultimare i servizi previsti nei Presidi Territoriali di Assistenza e sviluppare la specialistica ambulatoriale territoriale secondo il principio di prossimità delle cure e di aderenza ai bisogni delle popolazioni.

redazione@corrierenazionale.net

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