Dedicato ad Alfie Evans

Senza categoria

Di

Dedicato ad Alfie Evans, piccolo guerriero la cui vita è stata spezzata dalla cecità ed inflessibilità di un diritto di Stato e di una scienza medica impietosa e crudele. Di contro la pietas umana ha commosso tutti coloro che hanno saputo e visto questo piccolo guerriero abbandonato tra le braccia della madre, con un destino di morte anticipata, ma non condivisa.

Alfie ha dato forza ai suoi genitori che lo hanno difeso e a tutti noi che abbiamo gridato il suo diritto ad un accompagnamento per una morte serena, senza ulteriori sofferenze. La sua condizione ci ha accomunati nella compassione sul triste destino di una piccola vita che gli altri decidono di spegnere. Alfie ci ha detto che vivere come lui, pur in quella tragica condizione di vita, ma con le carezze dei suoi amati genitori, è comunque dignitoso, è rispetto di una volontà e di un amore filiale e genitoriale prioritario ad ogni Istituzione. Il nostro piccolo eroe, lottando per vivere, ci ha segnati profondamente comunicandoci il senso della disumanità subita, che svilisce questo nostro mondo, ormai padrone di gestire una vita tanto offesa e fragile, trattandola con freddezza, anzi cinismo. Al contrario i diritti umani sono tali perché si rispetta la naturalità dell’esistenza di una vita umana, non più oggetto e strumento del potere, ma soggetto del suo primo diritto naturale sia nel nascere che nel morire, fino al suo ultimo respiro

Incredibile rimane l’attualità della lezione di Sofocle nella sua tragedia “Antigone”, dove l’eroina rivendica con la morte la primaria necessità del diritto naturale su quello dello Stato. I nostri tempi hanno dimenticato tutto ciò. Oggi sulla sorte dei bambini, come di tutte le persone fragili scartate, prevale l’oscurantismo di un mondo globalizzato dalla tecnologia e dall’egemonia di un diritto invadente ed insidioso. L’uomo sta perdendo il suo intrinseco valore antropologico, dono intrinseco nell’esistente, libero da vincoli, da pregiudizi, da ogni condizione o stato sociale. Così accade che la vita dei più fragili, degli invisibili, si consideri sempre meno rispetto al potere economico che decide di rifiutarla, di non assisterla quando diviene un peso da sostenere.

Alfie, bambino di tutt’Italia, ha lottato fino all’ultimo per farci comprendere che il mondo si cambia così come ha fatto lui: respirando fino all’ultimo istante, ha dato credito alla sua vita e a quella di tutti noi. La compassione per gli altri ci fa comprendere che abbiamo lo stesso destino e se non sapremo lottare per un mondo più umano che rispetti la natura e la sacralità della Vita, noi oggi saremmo degli ipocriti a ricordare l’eroica piccola vita di Alfie.

Italia Buttiglione 

Bioeticista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube