Un viaggio nel mondo delle emozioni e della PNL

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Intervista a Daniela Poggiolini

Nei miei articoli ho spesso parlato di tematiche come la PNL (la Programmazione Neurolinguistica), “la comfort zone”, l’intelligenza emotiva, l’empatia. Sono queste tematiche che appartengono alle scienze umane ed olistiche il cui interesse da parte delle persone si sta sempre più diffondendo e manifestando. Questi bisogni ed esigenze sono vitali nell’uomo contemporaneo che conduce sempre più un’esistenza frenetica. La frenesia e il Caos lo allontanano sempre più dalla sua natura profonda. L’uomo contemporaneo ha bisogno di prendersi del tempo per ascoltarsi, capirsi, crescere, evolversi perché il mondo delle emozioni è collegato al corpo e se si fa finta di ignorarlo o non si ascolta per niente. A lungo andare sorgono nevrosi, malattie e disturbi della personalità e del comportamento. Interrogarsi su se stessi, imparare ad ascoltarsi, porsi degli obiettivi concreti, scoprire il proprio talento sono tutte dinamiche che portano l’individuo verso la piena conoscenza di se stesso e al raggiungimento di un equilibrio psico- fisico autentico.

Su queste tematiche ho deciso si consultare la Dott.ssa Daniela Poggiolini, psicologa, ipnoterapeuta, trainer di PNL. La Poggiolini ha un curriculum professionale invidiabile che l’ha portata anche ad essere direttrice didattica della prima di Specializzazione Quadriennale in Psicoterapia Programmazione Neuro Linguistica Terapeutica (IKOS-SPIPNLt) in Europa a Bari nel 1987. Con molta gentilezza e disponibilità mi ha concesso questa intervista su diverse tematiche che riguardano l’uomo contemporaneo, la comunicazione, il mondo delle emozioni esprimendo opinioni e testimonianze molto significative che confermano quanto lei ami la sua professione come una sorta di “missione di vita” alla quale dedicarsi con entusiasmo, passione e creatività.

INTERVISTA

Come e perché la PNL le ha cambiato la vita come persona e come formatrice?

La Programmazione Neuro Linguistica è arrivata nella mia vita come un tzunami che quando si mostra azzera ogni cosa per poi costruire altro, oltre tutto ciò che c’era prima, e certamente meglio. Faccio un passo ancora più indietro… nel 1982, allora ero una insegnante di ruolo, la materia che con grande gioia insegnavo era disegno dal vero ed il mio “essere nel mondo dell’arte” mi vedeva protagonista di mostre personali e collettive. Ora che ripenso alle mie oltre sessanta mostre organizzate in luoghi diversi nel mondo, mi sembrano cose così tanto lontane! Mi dava molta pienezza e felicità avere raggiunto obiettivi a cui tanto tenevo, essere madre, lavorare nell’arte, insegnare a ragazzi e ragazze non solo disegno e pittura ma modi di essere.  Poi la partecipazione ad un convegno sulla Comunicazione non verbale, (CNV), e sull’Ipnosi mi aveva completamente rapita… ho cominciato da lì la mia seconda vita,  la PNL è arrivata dopo, quando ero già una ipnologa ed un operatore di benessere attraverso la CNV.    

Solitamente che tipologia di persone è attratta dalla PNL?

Saper comunicare efficacemente è sicuramente uno dei requisiti indispensabili delle persone che desiderano vivere con successo! E la PNL è  certamente una grande attrattiva per persone curiose e per chi ha voglia di raggiungere l’eccellenza.

Capire gli altri e farsi capire è fondamentale in qualsiasi area di lavoro , ma è giusto soprattutto sapere, e quindi applicare, le nuove modalità comunicative anche in famiglia e nel sociale.

La qualità delle relazioni, infatti, nel senso più ampio del termine, è indispensabile in quelle amorose, amicali e per i componenti di una famiglia, ha grande importanza al fine di vivere bene in armonia.

Ho parlato spesso nei miei articoli di “cambiamento” e “comfort zone”…lei cosa pensa di quest’ultima? Come si potrebbe uscire da questa dimensione spesso soffocante?

Allora, cambiamento e confort zone, il primo passo consiste nel chiarirsi le idee sull’idea di cambiamento … di solito questa voglia di diverso viene da un’analisi dello “stato presente problema” e va verso uno “stato desiderato”, pertanto occorre analizzare davvero “dove si vuole andare”, pro e contro della prima situazione e della seconda, quindi trovare le motivazioni essenziali che spingano al ‘SALTO’ si può. Ecco che a questo punto è possibile realizzare, grazie ad alcune tecniche e strategie di PNL, un’ alternativa sufficientemente valida per uscire dallo stato “confort zone”. Spesso accade che si parte verso un obiettivo con idee molto vaghe, troppo precarie, come se il comandante di una nave dicesse: “Ora partiamo virando a SUD verso nord, poi a seconda del vento decideremo…”. Conoscere a fondo la meta da raggiungere in un momento particolare della vita, consente di essere protagonisti e registi insieme dei cambiamenti messi in atto tanto da uscire da un luogo sicuro ma soffocante e approdare ad una situazione nuova, ben ponderata ma assolutamente più felice.

$)Con l’IKOS noto e stimato ente di formazione, avete organizzato un workshop sul “mito dell’eroe”…che importanza e cosa rappresenta per ognuno di noi avere un “eroe”?

L’IKOS ha iniziato da poco il suo 31esimo compleanno… Tanta strada davvero alle spalle e ancora tanta voglia di ‘fare’ formazione. Già Robert Dilts in persona è stato qualche anno fa nostro ospite per tre giorni dedicati al ”‘risveglio dell’eroe”, e da allora abbiamo riproposto quella meravigliosa esperienza in modo da dare continuità al suo insegnamento. Più che avere un EROE di riferimento dentro di noi, che in qualche modo ci ispira, il nuovo workshop stimola il risveglio di quella parte di noi che è un EROE e non lo sa.  La scoperta di NOI stessi come EROI della nostra vita, certamente è essere nella scoperta di talenti inattesi, un passaggio emozionante che cambia tanto dentro. Questa volta in aula Roberto Poggiolini, psicologo, trainer di PNL bioETICA, coach e formatore di grande prestigio…( forse non lo dovrei dire perché “sono di parte”, è mio fratello, ma lo dico comunque perché è vero!) Con lui in codocenza Marco Magliozzi, psicoterapeuta e Master in PNL bioETICA oltre che criminologo, anch’esso uscito dalla vincente scuderia IKOS. 

Com’è stata l’esperienza di collaborazione con Robert Dills, un personaggio molto noto nell’ambito della Pnl?

Fantastico averlo a Bari da noi, meravigliose  le tre giornate che sono state dedicate a riscoprire l’eroe che c’è in ognuno di noi, e come in ogni viaggio alchemico ci sono state difficoltà da superare, abbiamo incontrato draghi, lasciato alle spalle zone d’ombre e annientato  guardiani, e anche abbiamo scoperto amici accoglienti che, grazie alla voce suadente di Robert che accompagnava i singoli e i gruppi,  si sono messi a disposizione … sull’uscio di una porta da aprire ed uno zaino pieno di risorse dal quale imparare ad attingere ma anche a lasciare andare.

Robert è stato l’ultimo in senso temporale ad essere nostro ospite; mi piace ricordare qui che già nel 2004 è stato a Bari da noi David Gordon, con la sua lezione fantastica sulle metafore terapeutiche, aprendo così la rosa dei protagonisti del mondo della comunicazione e della PNL, poi per più volte John Grindere con Carmen Bostic, sua moglie, cofondatore del modello, poi Norma e Philip Barretta, trainer d’eccezione per quattro edizioni del Master in Mediazione Familiare, e Stephen Gilligan  psicoterapeuta di fama mondiale, nonché allievo prediletto di Milton Erickson, sì proprio lui, lo psichiatra riconosciuto da tutti quale padre dell’ipnosi moderna. 

Essendo una docente e avendo conosciuto nel corso della sua professione diverse tipologie di persone, ci vuole raccontare un episodio memorabile della sua vita professionale?

Se guardo indietro e nel presente posso vedere un mare di persone, di ogni età e di ogni estrazione sociale ed etnica… 22 anni di esperienza da docente nel mondo della scuola pubblica mi ha fornito le basi per comprendere e accompagnare migliaia di ragazzi e ragazze. Era un mio sogno e l’ho pienamente realizzato fin da giovanissima, appena uscita dall’Accademia di Belle Arti a pieni voti. Da bambina già a otto, nove anni amavo giocare a fare ‘scuola’ … ero la maestra e i miei compagni di giochi subivano dettati e richiesta di pensierini che naturalmente correggevo con tanto di voti. Poi l’approdo al mondo della formazione, del potenziamento e della motivazione hanno incorniciato il tutto. Per sei anni sono stata la Presidente dell’AIF (Associazione Italiana Formatori) per la regione Puglia, una grande responsabilità che mi ha messa davanti a necessità formative ad alto livello, e rispetto ad aree diverse. Nel frattempo ero già dal 1987 la responsabile didattica dell’IKOS e quindi oltre questo, il mio impegno è sempre stato, e ancoro lo è, altissimo. Il momento più emozionante della mia vita professionale, memorabile davvero, e il primo che spunta nella memoria è uno… l’occasione me l’ha fornita, l’invito ad essere relatrice, al XVIII Convegno Mondiale di Ipnosi e le assicuro che leggere il mio nome sui mega manifesti che troneggiavano nell’aula magna dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma, insieme ai nomi dei protagonisti della I e II edizione, parlo di  Sigmund Freud e Carl Gustav Jung…  bene, l’emozione vissuta mai la dimenticherò.

Cosa significa per lei “insegnare”?

Quasi trecento professori provenienti da tutta Europa si sono trovati per rispondere ad una domanda simile … secondo me essere insegnante è abbracciare una vocazione che prevede gioia, curiosità e soprattutto amore per chi si affida. È credere talmente in ciò che si spiega tanto da stupirsene ancora e sempre mille volte. Il vero insegnante è un Maestro di vita, un Mentore che vive coerentemente con ciò che dice, spiega, racconta. Insegnare per me è stato ed è ancora oggi un meraviglioso processo di passaggio di saperi, mentre anche dai nostri anche più piccoli allievi ci arrivano continui moti di apprendimento per noi. Sì uno scambio amorevole e continuo vissuto nella felicità di stare insieme con modalità sempre, e dico sempre, educate, rispettose, soavi nei confronti di tutti. Mi piace ricordare una frase famosa:  «Una lezione di cattiva qualità — ammonisce George Steiner — è quasi letteralmente un assassinio e, metaforicamente, un peccato». Mortale oso aggiungere.

Che importanza ha la “formazione” nella vita di una persona?

Davvero mai è abbastanza quello che possiamo cogliere da una formazione continua… quest’anno compirò settanta anni ma ho ancora tantissime cose da imparare, apprendere e possibilmente trasmettere a chi vorrà accoglierle…  Un passaggio essenziale credo che sia quello di fare innamorare i giovani, i bambini e i  ragazzi (ma certamente anche le persone adulte), alla meravigliosa opportunità di camminare nel mondo continuamente mossi dalla curiosità di sapere, conoscere, emozionandosi. E la cosa che ancora una volta voglio puntualizzare è che la più grande conoscenza, quella che dovrebbe essere alla base di tutte le altre è imparare a comunicare, con sé e poi con gli altri. Milton Erickson, mio grande mentore, diceva che anche le patologie di cui ci ammaliamo sono derivate da una mancata comunicazione. Imparare ad ascoltare veramente e a rispondere secondo le domande che ci arrivano… sembra facile ma non lo è. La verità è che ogni comunicazione è molto di più che un messaggio a senso unico, è una occasione per instaurare grandi rapporti di reciprocità. Apprendere e leggere la comunicazione verbale in relazione con quella non verbale, (il linguaggio silenzioso dei gesti inviati dall’inconscio), è davvero un atto essenziale per vivere bene e per comprendere meglio ogni espressione linguistico emozionale. Se potessi metterei fin dalle elementari questa materia: ComunicAZIONE … leggere le azioni oltre che le parole fa capire la congruenza e riconoscere l’incongruenza base di ogni incomprensione.

Progetti futuri di Daniela Poggiolini?

Già … sembrerà strano ma sono tanti … per fortuna ho con me professionisti eccezionali nel mio staff che mi supportano in ciò che sogno per noi tutti oltre che per me. Certamente pubblicare i miei 5 libri, terminati da anni e finiti nei miei cassetti dai quali escono giusto per essere usati come dispense per i tanti corsi e master in programma.  Poi sogno per novembre di riportare a Bari tutta la scuola viennese di psicoterapia PNL terapeutica come è già accaduto nel 2004 quando il MIUR ha riconosciuto il Modello della Programmazione Neuro Linguistica terapeutica come modello valido come specializzazione a tutti gli effetti di legge.  Anche quello è stato uno dei momenti più intensi e vivi della mia storia di psicologa e trainer in PNL bioETICA. Mi auguro infatti che Peter Schütz , presidente della EANLPt accolga il nostro invito portando ancora a Bari i caposcuola di tutte le realtà Europee collegate alla PNL.

Mariangela Cutrone

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