Etica e Politica

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In tempi ancora condizionati, e forse mai memori di intendi politici a fin di ragionevoli intese tra fazioni politiche che han saputo dar e fare giustizia, ci sono ricorsi pedanti al richiamo democratico, seppur mai avanzato . Ancora in fase di evoluzione è in atto un progetto che sistematicamente decade per noncuranza politica, espressione di inebriante trasformazione al fine di preservare una deontologia oggi più che mai consacrata al senso di ribellione. al senso, mai chiarito una volta per tutte.

Un senso che si disperde perchè  mai decifrato a senso, senso che crea fraintendimenti e continua dissidenza. Si pensi alla comunità politica che rivendica potere ma che di esso non ne conosce alcuno , se non il potere del potere del “fai- da te”. Quello che si ritiene essere il più auspicabile ma sempre abrogato è l’oggetto: l’etica. Se mai la politica abbia avuto come oggetto in sè l’etica. Ma la comunità dei politicanti non si determina come comunità di comunione comune, non credo che nella memoria storica si sia mai verificata una situazione di comunione, non escludendo che ci sono stati politici autorevoli il cui patto di giustizia sia venuto meno a seguito di rivalse collettive ampie, atte a declassare una vera riforma democratica e solidale. Caratteristiche della comunità di comunione etica.

Attualmente il concetto “ETICA E POLITICA” si dissolve nel nulla poiché l’esperienza storica ha mostrato, e il senso comune ha pacificamente accentuato: così pare! , che l’uomo politico possa comportarsi in modo difforme dalla morale comune; ancora più porta alle estreme conseguenze affermando che ciò che è illecito in morale possa essere accettato lecito in politica( un lasciapassare di poco gusto!) Va rinnovato alla memoria  il detto macchiavellico “ Gli stati non si governano con il “Pater Noster”in mano. Diversamente, nella modernità in un noto dramma: les mains soles, J.P SARTRE fa sostenere ad uno dei suoi personaggi che “COLUI CHE FA POLITICA NON Può FARE A MENO DI SPORCARSI LE MANI DI FANGO O DI SANGUE”.

Si richiama all’attenzione nella fattispecie di cui si sta narrando di un ricorso al concetto di rivoluzione. Chi l’accogliesse porterebbe alle estreme conseguenze il sistema politico e quello sociale. Entrambi sulla linea di demarcazione tra demagogia e teorie anacronistice.

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