L’Ue tenta di salvare l’accordo con l’Iran, Trump minaccia Khamenei

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Il suo discorso e’ stupido e superficiale. usa, sanzioni a europei? convinceremo partner a ridurre investimenti

L’Europa conferma che il trattato con l’Iran non verra’ stracciato. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha chiarito che ‘le politiche di Trump sull’accordo nucleare con l’Iran e il commercio si troveranno di fronte un approccio europeo di unita”. Trump non molla la presa: se l’Iran riprende il programma nucleare la risposta sara’ dura. Dura la replica della Guida suprema iraniana, Ali Khamenei: Il discorso del presidente Usa e’ stato “stupido e superficiale” e costituisce “una minaccia per il popolo iraniano e il suo governo”.

“Le conseguenze saranno dure se l’Iran deciderà di ricominciare il suo programma nucleare”. Lo ha detto il presidente americano, Donald Trump, parlando con i giornalisti prima di iniziare la riunione del suo gabinetto di governo. Trump ha ricordato che le sanzioni entreranno in vigore e saranno effettive a breve e che “l’Iran dovrà tornare a negoziare o qualcosa succederà”.

“Noi esorteremo i nostri partner, li persuaderemo, li inciteremo, siamo fiduciosi nel fatto che arriveremo al punto in cui ridurranno i loro investimenti in Iran”. Dopo i toni minacciosi di Donald Trump, i dettagli tecnici del dipartimento del Tesoro che ha spiegato che verrà data una ‘window’ di 90-180 giorni per uscire dagli accordi esistenti senza incorrere nelle redivive sanzioni, la diplomazia Usa – nel giorno in cui l’Europa si mobilita per salvare l’accordo nucleare che “non è morto”, come ha detto il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian – cerca di minimizzare la possibilità di un nuovo scontro con gli alleati per, un altro, strappo del presidente. “Capisco che non siamo d’accordo al 100 per cento, ma siamo stretti alleati e siamo d’accordo sulle minacce costituite dall’Iran, troveremo un modo di andare avanti”, ha affermato Andrew Peek, vice assistente segretario dell’ufficio Medio Oriente del dipartimento d Stato, durante una conference call da Washington, rispondendo alle domande dei giornalisti europei che gli ricordavano l’unanime coro di critiche in Europa alla mossa di Trump e gli chiedevano del rischio che questa possa avviare la guerra commerciale, finora scampata sul fronte dei dazi. “Sarà veramente un processo”, aggiunge, affermando che i contatti con gli europei sono in corso e continueranno per “incoraggiarli, insieme agli altri Paesi” ad unirsi alle misure di Washington che “pensiamo siano necessarie di fronte alle minacce costituite dall’Iran”.

Sono ore di fervente attivita’ diplomatica per cercare di tenere in piedi l’accordo sul nucleare iraniano scosso dal ‘terremoto’ causato da Donald Trump con l’annuncio del ritiro Usa. Il presidente francese, Emmanuel Macron, e il collega iraniano, Hassan Rohani, assicurano di voler lavorare per “l’attuazione continua” dell’intesa. Ma e’ gelo tra Europa e Usa: l’Ue studia le contromisure, mentre i toni si inaspriscono verso l’alleato americano che ha minacciato sanzioni anche contro mantiene rapporti di affari con Teheran. Non usa mezzi termini il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, che parla di “crisi diplomatica” con Washington, dopo l’”inutile” decisione di Trump. Teheran lancia accuse al vetriolo contro il presidente Usa (in Parlamento e’ stata bruciata una bandiera e stelle e strisce) e chiede “solide garanzie” ai partner europei per andare avanti. L’Agenzia internazionale dell’Onu per l’energia atomica (Aiea) conferma intanto che l’Iran rispetta “gli impegni relativi al nucleare” e ribadisce che Teheran e’ “sottoposta al piu’ rigido regime di verifica nucleare al mondo”. Un vertice tra i ministri degli Esteri di Francia, Germania, Gran Bretagna e rappresentanti iraniani e’ stato fissato per lunedi’ prossimo. Il presidente francese, Emmanuel Macron, sentira’ telefonicamente oggi pomeriggio il collega iraniano, Hassan Rohani, mentre domani il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, incontrera’ a Mosca il collega russo, Serghei Lavrov. Macron ribadira’ a Rohani che l’accordo non e’ morto. “La logica americana – ha ammonito il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian – e’ isolazionista, protezionistica e unilaterale” e Parigi non approva. Le Drian ha anticipato che “nei prossimi giorni” riunira’ le aziende francesi per “preservarle al massimo dalle misure statunitensi” e fara’ lo stesso con i partner europei. La Commissione Ue potrebbe discutere mercoledi’ prossimo delle contromisure di Bruxelles, in occasione della riunione del collegio dei commissari presieduto da Juncker. Tra le opzioni ci sarebbe il ricorso a un regolamento Ue, adottato nel 1996 nel contesto delle sanzioni Usa contro Cuba (il cosiddetto Blocking Statute), che neutralizza gli effetti extraterritoriali derivanti dall’applicazione di una normativa adottata da un paese terzo.

Un’altra ipotesi e’ permettere alla Banca europea per gli investimenti di operare in Iran. A Bruxelles viene visto come modello anche l’Accordo quadro di finanziamento (Master Credit Agreement) firmato dall’Italia a gennaio per garantire 5 miliardi di investimenti in Iran. L’Ue potrebbe infine decidere di presentare un ricorso davanti all’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto), ma c’e’ il rischio che venga respinto a causa delle deroghe previste per la sicurezza nazionale. La Guida suprema dell’Iran, ayatollah Ali Khamenei, ha definito il discorso di ieri di Trump”stupido, superficiale” e pieno di “menzogne”. Khamenei, ha chiesto agli europei solide garanzie affinche’ l’Iran resti nell’accordo e ha avvertito che non negoziera’ il suo programma di missili balistici, ne’ la sua influenza nella regione, come vorrebbero i leader europei, Macron in testa. Per Teheran solo solo pretesti con cui gli Usa vogliono affossare l’intesa. Per il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, l’accordo “resta vitale” per la sicurezza della Gran Bretagna e gli Stati Uniti non dovrebbero ostacolare chi vuole farlo funzionare. La cancelliera tedesca Angela Merkel, assicurando che Germania, Francia e Gran Bretagna “faranno di tutto” affinche’ l’Irannon lasci l’intesa, ha definito “grave” la decisione di Trump. Il premier israelianom Benjamin Netanyahu, ospite a Mosca di Vladimir Putin per la grande parata del V-Day, ha ribadito che l’Iran “rappresenta una minaccia per l’esistenza di Israele”. Putin gli ha espresso la necessita’ di “trovare soluzioni” all’acuirsi delle tensioni nella regione, dopo il raid israeliano di ieri alle porte di Damasco, contro una base iraniana. La Cina ha espresso “rammarico” per la decisione di Trump e ha esortato al dialogo per “salvaguardare l’integrita’” dell’accordo. La Lega Araba ha chiesto una revisione dell’accordo, esprimendo “l’esasperazione” delle nazioni arabe davanti alle “politiche destabilizzanti” dell’Iran nella regione.

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