Campagna elettorale pirotecnica

Calabria

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Klaus Davi candidato sindaco a San Luca: “Ho in mente una campagna elettorale pirotecnica. Andrò casa per casa, parlerò anche con le famiglie dei clan per spiegargli che così non si può andare avanti. Giletti è stato il primo a sostenermi”

Klaus Davi candidato sindaco a San Luca: “Ho in mente una campagna elettorale pirotecnica. Andrò casa per casa, parlerò anche con le famiglie dei clan per spiegargli che così non si può andare avanti. Giletti è stato il primo a sostenermi”. Sul governo: “Non gufo, ma ho perplessità sul M5S. PD? Deve cambiare facce, la gente non ne può più”

Il massmediologo Klaus Davi è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sulla sua candidatura alle elezioni comunali di San Luca, in Calabria. “San Luca ha una reputazione internazionali per questioni tristi come la faida di San Luca e l’agguato in Germania. E’ vero che è caduta nel silenzio, ma è anche vero che è arrivato il momento di andare oltre quello che è la semplice testimonianza. Io in Calabria vado da 3 anni per raccontare il fallimento dello Stato italiano. Attraverso questa mia candidatura voglio dare un segnale di svolta. Sto impostando una campagna elettorale permanente, che sarà la testimonianza della vergogna di uno Stato che ha abbandonato una terra. Io mi candido anche per rompere le scatole a chi viene a San Luca solo per fare passerelle. Io vado in Calabria a mie spese, mentre altri politici come la Boschi sono andati ad inaugurare campi di calcio con viaggi di Stato. La popolazione è demotivata dal fatto che le leggi (giuste) per lo scioglimento dei comuni fanno sì che anche una parentela di terzo grado porti allo scioglimento di una giunta. Gli onesti, che sono la maggioranza della popolazione, non escono allo scoperto perché hanno paura di irritare le Famiglie. Io questo timore non ce l’ho, sono andato a casa di tutti. Prendiamo il toro per le corna, io andrò casa per casa, anche dai protagonisti della sanguinosa faida. Ci andrò non per chiedergli il voto, ma per spiegargli che andare avanti in questo modo non porta da nessuna parte. Ho in mente una campagna elettorale pirotecnica. Se mi candido da solo non ce la facciamo perché difficilmente raggiungeremmo il quorum, sono sufficienti due liste per abbassare il quorum. Il primo che mi ha detto: “vai!” è stato Massimo Giletti e tutta la sua squadra di autori. E’ una scelta coerente con quello che facciamo in trasmissione. In tanti mi hanno detto: sei pazzo, sei uno psicopatico. La posta in gioco è politica, perché se il sud viene mollato è finita per l’Italia”.

Sulla situazione politica nazionale. “Io sono un imprenditore e l’imprenditore è filogovernativo, io quindi non gufo, ma su alcuni punto ho grandissime perplessità, più sul M5S che sulla Lega. Ma non me la sento di dire del fallito a qualcuno prima che cominci. Il PD? Chi dice che il Pd deve finire dice cazzate, perché abbiamo bisogno di un’opposizione forte. Però  deve cambiare atteggiamento, perché di quelle facce che si sono presentate l’altro giorno la gente non ne può più”.

 

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