Penalità Bari, tra responsabilità e certezze

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Nonostante i buoni uffici dell’avvocato Grassani – a quanto pare – principe del foro calcistico, la giustizia del primo grado, ovvero quella del Tribunale Federale che ha accolto le richieste della Procura, ha sancito la penalizzazione di due punti a discapito del Bari per presunto mancato, o ritardato rispetto al 16 marzo, pagamento delle ritenute Irpef oltre ai contributi Inps relativi al bimestre gennaio-febbraio scorsi, senza dimenticare l’inibizione di tre mesi del Presidente Giancaspro. Tale sentenza – lo ricordiamo – verrà impugnata presso la Corte d’Appello, verso cui si procederà con un ricorso tempestivo il cui di un dibattimento si terrà, verosimilmente, tra il 31 maggio prossimo ed il primo giugno, in tempo, quindi, per la prima partita dei playoff che, a seconda dell’esito, si terrà o a Cittadella o a Bari.
A nulla, dunque, son serviti i resoconti della documentazione dell’Agenzia delle Entrate nonché quella dei modelli F24 perfettamente muniti di firma e timbro della Banca Popolare di Bari, documenti da cui si evince la puntualità (del 16 marzo) dei pagamenti. Ma la Procura ha chiesto, tra l’altro, di assemblare alla documentazione anche il saldo della banca del Bari ricevendo l’ok del Tribunale, dal cui riscontro è emerso che sul conto corrente non vi fosse la valuta del termine prescritto per il versamento. E’ la stessa Banca Popolare, tra le altre cose, a confermare che il pagamento sa avvenuto il 6 di aprile, vale a dire, quando sul contro del club è stata erogata la somma necessaria. Inoltre, il club di Via Torrebella, ha messo sul piatto della bilancia la sussistenza di un affidamento riconosciuto dalla stessa banca, col quale si sarebbe potuta consentire un’operazione di scoperto bancario, ma tale operazione, secondo il Tribunale, pare non sia mai risultata agli atti. Insomma, un guazzabuglio niente male che ha visto sottrarre i due punti al Bari.
Ma prima di concludere, occorre che si parli un po’ di responsabilità a prescindere da come finirà la querelle. Intanto è fuori dubbio che questa giustizia ha delle falle incredibili: non si può affidare a giudici esterni che hanno le loro già problematiche attività giurisdizionali, in sistema giudiziario già penalizzato a suo modo per ataviche vicende (si pensi, ad esempio, al Tribunale Penale di Bari, chiuso per pericolo di crollo e spostato in approssimativi ed umilianti tendomi), il lavoro arduo e tempestivo che richiede una Procura ed un Tribunale Federale. Il “casus belli” si sapeva sin da quasi tre mesi e, dunque, ci sarebbe stato tutti il tempo necessario per lavorare il dibattimento ed arrivare in tempi ragionevoli alla sentenza, sia essa di primo grado che di secondo e, se vogliamo, anche di terzo grado eventualmente, così da poter recuperare strada facendo, i punti di penalità durante il campionato. Ed invece no: si è preferito lavorare a campionato terminato andando incontro al fisiologico slittamento dei playoff. Davvero imperdonabile.
In secondo luogo c’è la colpevolezza alla fonte, ovvero della società che ha effettuato il pagamento in ritardo, secondo quanto afferma il Tribunale, peraltro smentito da qualche comunicato emesso dalla stessa società volti a smorzare le preoccupazioni e la sommossa popolare creatasi, nel frattempo, sia sul web sia fuori, anzi, confermata da una frase quanto mai azzardata del Presidente che nel corso una intervista volante, dichiarò, ad una domanda di un collega circa il timore di beccarsi una penalità, di stare tranquilli in quanto si trattava di una semplice “fake news”. E allora sarebbe il caso che lo stesso Presidente organizzasse una conferenza stampa per far capire sia a noi addetti ai lavori che siamo stati sempre equilibrati nei giudizi, sia ai tifosi, la verità e, eventualmente, per chiarire la vicenda per come è stata gestita la situazione. Ne uscirebbe senz’altro più rafforzato e, probabilmente, anche perdonato dal popolo del tifo già di per se’ trafitto al cuore da precedenti penalizzazioni di epoche matarresiane, da autoreti balorde di qualche pseudo giocatore ora riabilitato, e da fallimenti umilianti, senza dimenticare i recenti cambi di vertice. Insomma, a quanto pare, per i tifosi baresi, non c’è mai pace, mai un campionato “normale” da qualche tempo a questa parte, forse tranne lo scorso anno quando il Bari, in modo “normale”, si piazzò in modo anonimo a centro classifica..
Tra le altre cose, a breve, si dovrà provvedere a versare le varie ritenute Irpef ed Inps relativi al bimestre marzo-maggio: ci sono i soldi, o ci sarà la seconda puntata della insopportabile soap opera?
Nel frattempo attendiamo il ricorso dalla cui sentenza si spera che i due punti vengano cancellati, perché in quel dibattimento, considerato il contenuto del comunicato, o si confermano i due punti o si viene scagionati. Non c’è una via di mezzo.

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