“Resettare” è vitale

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La nostra mente è come un iceberg. La parte superiore bagnata dal mare è costituita da tutti i pensieri razionali di cui si ha piena consapevolezza. La parte sommersa invece è costituita dai pensieri irrazionali e inconsci. Il nostro inconscio è in grado di elaborare schemi rigidi mentali, “etichette”, definizioni che bloccano l’energia vitale e non consentono alla creatività di trovare “terreno fertile” per creare e sperimentare idee nuove.

La nostra mente è come un computer molto potente in grado di elaborare informazioni in maniera efficace ed efficiente. Viviamo inevitabilmente periodi in cui oltre al fisico anche la mente risulta stanca, rallentata e priva di energia. Quando ci si sente incapaci di portare al termine un compito perché non si è abbastanza concentrati, lucidi mentalmente, bisogna rallentare i ritmi. In questi momenti occorre “resettare”.

La mente, come succede con un computer, necessita di essere resettata, di liberarsi di tutto ciò che non le permette di evolversi, produrre, creare. Ciò che è “non sano” e negativo per la mente sono:

  • i Giudizi: rimproverare gli altri, criticare, condannare qualcuno. Spesso questi atteggiamenti celano la proiezione sugli altri delle nostre frustrazioni, dei nostri fallimenti e insoddisfazioni;
  • la Compassione: è generata dal vittimismo, dal pensare che le situazioni e gli errori dipendano sempre da fattori esterni a noi;
  • I Ripensamenti: i “se” e i “ma” sono struggenti, ci inducono a rimuginare continuamente su ciò che non possiamo cambiare e che non è come vorremmo;
  • I Rimorsi: ciò che non perdoniamo agli altri e a noi stessi, gli errori, le ferite, i torti subiti o inflitti.

“Resettare” significa focalizzare la mente sui pensieri positivi come le novità, gli imprevisti, i progetti inediti che impegnano concretamente la mente. Per resettare bisogna sforzarsi di scacciare i pensieri negativi e accogliere nella nostra vita i desideri, i sogni, le buone intenzioni. E’ tutta una questione mentale che però necessita di coraggio, motivazione, entusiasmo e determinazione. E’ di vitale importanza perché solo resettando ci diamo la possibilità di crescere ed evolverci.

Nella filosofia orientale quando si parla di “reset mentale” si fa riferimento alla famigerata “metafora dei rami secchi”. Molti saggi orientali come Osho hanno sostenuto che per evolverci abbiamo bisogno di tagliare i “rami secchi” ossia allontanarci dalle vecchie e radicate abitudini, dalle convinzioni errate, dalle tossine sociali, dai rapporti manipolativi, dalle frivolezze. Siamo come piante e necessitiamo di cura per poter crescere rigogliose e vitali. Mai rinunciare a ciò perché “non resettare” equivale a non vivere, a non accogliere i cambiamenti necessari e vitali per la nostra esistenza.

Mariangela Cutrone

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