Ilva: Di Maio, avviate verifiche, vogliamo tutto in regola

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Calenda, non annullera’ la gara, fara’ solo cinema

‘Prima di affidare quella azienda a un privato, devo garantire che tutto sia in regola. Gia’ in questa ore stiamo scrivendo all’Avvocatura dello Stato e stiamo avviando una procedura interna per le verifiche’: lo ha detto, tornando sul tema dell’Ilva, il ministro del Lavoro e dello sviluppo economico, LUigi Di Maio, precisando: ‘L’obiettivo non e’ andare contro un’azienda ne’ contro il governo precedente, ma e’ far in modo che tra tre anni non ci si ritrovi con gli operai sotto il Ministero’. L’ex Calenda: ‘non annullera’ la gara sta solo facendo cinema’.

“Il governo precedente ha avuto cinque anni per affrontare il tema dell’Ilva e l’ha lasciato in queste condizioni, con un bando pieno di criticita’ e con una scadenza in tempi brevi”. Il vice premier e ministro del lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio torna a criticare quanto fatto sull’Ilva, annunciando che il lavoro del nuovo Governo per il futuro dell’acciaieria e’ avviato: “Ora, prima di affidare quella azienda a un privato, devo garantire che tutto sia in regola. Gia’ in questa ore stiamo scrivendo all’Avvocatura dello Stato e stiamo avviando una procedura interna per le verifiche”. Ma sulla vicenda interviene il presidente dell’Anac Raffaele Cantone per correggere il tiro sul parere emesso dall’Anticorruzione, puntualizzando che il Governo non puo’ annullare la gara di vendita dell’Ilva sulla base di quel provvedimento: “Non credo che il governo possa farlo per questo motivo. Il nostro provvedimento – spiega al Corriere della Sera – e’ un parere e non contiene soluzioni che, invece, vengono lasciate al governo che dovra’ effettuare autonome valutazioni”. Di Maio, da parte sua, parlando dalla Sicilia, spiega che l’obiettivo della propria azione “non e’ andare contro un’azienda ne’ contro il governo precedente, ma e’ far in modo che tra tre anni non ci si ritrovi con gli operai sotto il Ministero”. Ma cio’ non basta a spegnere lo scontro con il suo predecessore al Mise Carlo Calenda, che in un’intervista al Messaggero lancia una sfida a Di Maio: se ha il coraggio annulli la gara. Poi intervistato da Tgcom24 aggiunge: sull’Ilva “Di Maio non fara’ assolutamente niente, non annullera’ la gara, fara’ solamente cinema”. E quindi avverte: se il Governo dovesse decidere di annullare la gara e far rientrare l’altro concorrente (Jindal) in Ilva “che attualmente sta investendo per il rilancio dell’acciaieria di Piombino, faremmo saltare anche Piombino insieme ad Ilva”. Inoltre, se la gara fosse annullata, il sito sarebbe bloccato e – aggiunge – “penso che ci prenderemmo immediatamente una gigantesca causa da parte di Mittal, si ipotizza fino a 4 miliardi di euro”. Dalla politica infine piovono critiche bipartisan al Ministro grillino. “Il governo la smetta con la propaganda, spot, dichiarazioni che non si traducono in fatti”, chiede il segretario del Pd, Maurizio Martina. Per la vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia Mara Carfagna, Di Maio strumentalizza Cantone. Infine, Fratelli d’Italia chiede che Conte avochi a se’ il dossier “per manifesta incapacita’ del suo ministro”.

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