Nella realtà, che stiamo vivendo, non c’è più posto per i livori e le critiche. Del resto, lo abbiamo sempre scritto: fare politica non è fare diplomazia. I rischi ci sono. Anche perché, non sempre, l’idea si sposa con l’azione. Anche di questo 2018. Però, il passato non è da dimenticare; giacché potrebbe servirci da lezione.
L’Italia ha da ritrovare la via per uscire, con dignità, dal periodo negativo di questi anni del Nuovo Millennio. Insomma, c’è tutta una nuova strategia da scoprire e applicare ai fatti. Se gli attuali accordi di Governo sono ancora sorretti dagli interessati, riteniamo che non possano essere supportati dagli altri per molto tempo ancora. Con il futuro della Penisola non si può scherzare. Il Paese ha da recuperare quella fiducia che aveva in area UE e a livello internazionale. In politica, nessuno sarebbe degno di lanciare la prima pietra. Perché se le idee erano irreprensibili, non sempre lo sono stati gli uomini che le hanno utilizzate per portare “acqua” ai propri Partiti.
Del resto, l’impegno che chiediamo al Potere Legislativo, lo ribaltiamo anche al derivante Potere Esecutivo. La scena politica è in evoluzione; questo è certo. L’importante è evitare grossolani errori di percorso.
Comprendiamo che i partiti di oggi non possono rinnegare le loro diverse origini, ma sono in grado di supportare un sostanziale rinnovamento istituzionale. Quello che vediamo all’orizzonte non dovrebbe più pesare solo sulle spalle del cittadino. Qualche rinuncia al vertice, andrà a favorire una ripresa alla base. Quella ripresa indispensabile per rimettere in attività l’Azienda Italia. Questa Legislatura potrebbe rappresentare una via per ridare al Paese una prospettiva per il futuro. Questa volta, però, con strategie che tengano conto di chi intende “prendere” nei confronti di chi è disposto a “dare”.
Giorgio Brignola
Attendere un attimo...
