Il j’accuse di Renzi

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“Quando e perché è stata prorogata la concessione?”. In un lungo post in 5 punti su Facebook Matteo Renzi commenta il crollo del ponte Morandi alla luce delle polemiche. L’ex premier si sofferma in particolare sul caso della concessione: ”Nel 2017 seguendo le regole europee, dopo un confronto col commissario Ue Vestager (altro che leggina approvata di notte, è una procedura europea!), si è deciso di allungare la concessione di quattro anni, dal 2038 al 2042, in cambio di una fondamentale opera pubblica: la Gronda, l’opera che avrebbe decongestionato anche il ponte Morandi”.

“Io ti allungo la concessione (che scadrebbe comunque tra più di vent’anni) e tu in cambio -spiega l’ex segretario del Pd- mi dai subito un’opera pubblica. Prorogare la concessione è stata una scelta del governo per avere subito l’opera pubblica che avrebbe decongestionato il traffico a Genova”.

“Contro la Gronda erano i 5 Stelle, che nel 2012 definivano favoletta l’ipotesi del crollo del ponte e che nel 2014 con il genovese Beppe Grillo volevano bloccare la Gronda ‘anche usando l’Esercito’ e che nel 2018 con Toninelli hanno proposto ancora di cancellare l’opera. La proroga tra vent’anni della concessione serviva a fare subito la Gronda. E Genova ha bisogno della Gronda, dei lavori sul Bisagno, del terzo valico, degli investimenti sul Porto: tutte opere finanziate nella scorsa legislatura”, conclude Renzi. 

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