Italia povera  

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Secondo dati recenti, da noi ci sono più di due milioni di persone che non riescono a coniugare il pranzo con la cena. Sempre più difficile pagare affitto ed utenze. Di continuo più arduo tirare avanti giorno per giorno. Gli sfratti per morosità incalzano e c’è chi non riesce neppure più a far fronte all’ordinaria amministrazione di una famiglia.

 Per sopravvivere, ci si è dimenticati della dignità di una vita spesa per il lavoro e ora condizionata da un tenore previdenziale insufficiente. Di risparmiare neppure se ne parla. Intanto le notizie su i “disonesti” s’intensificano e agli onesti, che sono la maggioranza, non rimane che subire; senza poter reagire. Essere in area Euro, ora, non ci agevola. Per la verità, il potere d’acquisto reale di 1 Euro non è più equiparabile al tasso di conversione iniziale Lira/Euro. 

 Oggi, un Euro non corrisponde più a Lit.1.936,27. Insomma, oltre la crisi, i prezzi il minuto sono in sostanza raddoppiati dai tempi della lira. Gli stipendi e le pensioni, invece, no. Sanare la spesa pubblica, senza migliorare l’economia degli italiani, non potrà risolvere i mali della Penisola. I palliativi non saranno capaci di risolvere la nostra precarietà. Nutriamo anche seri dubbi sull’integrale applicabilità del Contratto di Governo stipulato da Di Maio e Salvini. 

 Accanto al rigore, è indispensabile trovare un’altra via per uscire dalla palude. Le polemiche sono stucchevoli e i nostri politici dovrebbero vergognarsene. Migliorare le condizioni di vita degli italiani non è impresa impraticabile. Non è solo un problema d’oggettiva necessità, ma anche di vitale importanza per non impoverirci maggiormente. 

Se questa Legislatura di Centro/Destra, dovesse recuperare i temi, già ben noti da anni, ci sentiremmo presi in giro. Ecco perché, prima di ogni altra considerazione, attendiamo di conoscere le strategie di chi chiede fiducia. Avviliti dalle manifestazioni di facciata, aspettiamo eventi esplicativi. Se la “musica” non dovesse cambiare, anche questo Esecutivo avrebbe vita complicata. I prossimi mesi, ma soprattutto quelli del 2019, saranno importanti per tentare di rimuovere lo stato di povertà nazionale.

 

Giorgio Brignola

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