Omosessualità. Quando la Chiesa darà la bella notizia?

Attualità & Cronaca

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Una bella notizia dall’India. La ragione ha finito per prevalere su ottusi pregiudizi secolari: l’omosessualità non è più reato. Lo ha stabilito l’Alta Corte di Delhi. Il presidente Dipak Misra, ha osservato: “Criminalizzare l’omosessualità è irrazionale e indifendibile”. Ha vinto la ragione, ha vinto la giustizia. Bella notizia che mette anche tristezza se si pensa a quanta sofferenza inutile è stata inflitta ad innocenti. Se si pensa che gli ottusi pregiudizi la fanno da padrone ancora in moltissimi paesi del mondo, alcuni dei quali condannano innocenti alla pena di morte. In India l’omosessualità non è più reato. E quando arriverà un’altra bella notizia dal Vaticano? Quando la Chiesa dichiarerà che l’omosessualità non è peccato? Oggi tanti uomini della Chiesa parlano di accoglienza delle persone LGBT, ma quanto tempo ancora dovrà passare perché si abbia il coraggio di dichiarare che le persone omosessuali hanno diritto all’esercizio della sessualità come tutti?

La Chiesa, però, è comprensiva, la Chiesa distingue: l’omosessualità non è peccato, peccato è l’amore tra due persone omosessuali. Ma è una distinzione perfida, che offende le persone omosessuali. Mi si perdoni il paragone, ma è solo per farmi capire, è come se si dicesse a uno zoppo: va bene, non fa niente, non è colpa tua se sei zoppo (in fondo tale è per la Chiesa un omosessuale, una persona con un difetto), però non devi camminare.

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