Time – Intervista a Salvini: “Vogliamo cambiare le cose dall’interno”

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di Saint Simon
Dal Time, l’intervista rilasciata al settimanale dal ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini, su immigrazione, sicurezza, Europa, Trump e Russia. Consigliamo anche la visione della video-intervista in italiano da cui cui è presa questa trascrizione (visibile allo stesso link del Time).

di Vivienne Walt, 

Matteo Salvini potrà non essere il Primo Ministro italiano. Ma ci sono pochi dubbi sul fatto che il ministro degli interni italiano è il politico più influente nel paese. E se ci riesce, potrebbe diventare uno dei leader più potenti in Europa.

Salvini è a capo della Lega, il partito nazionalista di estrema destra che ha ottenuto il record del 17,4% di voti nelle elezioni dello scorso marzo, promuovendo una linea aggressivamente anti-immigrazione. Dopo aver contribuito a costruire una coalizione con l’anti-establishment Movimento Cinque Stelle, è diventato ministro degli interni con responsabilità sulla sicurezza, l’ordine pubblico e l’immigrazione.

E sull’ultimo tema, non ha perso tempo per lasciare il segno. Ha provato a sospendere completamente le procedure di asilo fino a che la UE non si è mostrata d’accordo con una distribuzione equa dei rifugiati. Ha fatto imbestialire i leader UE impedendo a barche piene di migranti tratti in salvo di ormeggiare nei porti italiani – ad agosto, per esempio, ha rifiutato di permettere ad una nave della Guardia Costiera Italiana, la Diciotti, di sbarcare 177 migranti soccorsi nel Mediterraneo.

Questo approccio alla “non fare prigionieri” gli ha valso nuovo sostegno in Italia; i sondaggi adesso indicano che la Lega ha il supporto del 30% degli elettori. E Salvini ha solo allargato la sua sfera di influenza. Il 7 settembre, l’ex direttore della campagna elettorale di Trump, Steve Bannon, si è incontrato con Salvini per coinvolgerlo nella sua nuova organizzazione a Bruxelles, che mira a raccogliere grandi vittorie per i partiti populisti di destra alle elezioni europee del prossimo anno.

Salvini adesso ha nel mirino niente di meno che rimodellare il blocco politico ed economico. “Cambiare l’Europa è un grande obiettivo”, ha detto a TIME in una intervista esclusiva nel suo ufficio di Roma il 4 settembre. “Ma penso che sia alla nostra portata”.

La seguente trascrizione è stata modificata per lunghezza e chiarezza.

TIME: Immagini che domani ci sia un altro incidente come quello della Diciotti. Cosa farà?

SALVINI: Stiamo lavorando per non avere un altro caso come quello. Ma se accadrà di nuovo, ci comporteremo esattamente allo stesso modo.

Quindi non permetterebbe lo sbarco di persone sui lidi italiani. È questo che sta dicendo? Perché l’Unione Europea, le ONG, stanno dicendo che ciò è contro il Diritto Marittimo, contro le leggi sui diritti umani, contro le convenzioni che l’Italia ha firmato.

Sono padre di due bambine, quindi anche dalla Diciotti abbiamo permesso lo sbarco di bambini, malati, donne. Ma fermare il traffico di essere umani è troppo importante per noi e per il loro futuro.

Le Figaro, il giornale francese, questa settimana ha scritto che lei vuole “far esplodere l’Unione Europea”. È quello che vuole fare?

No. No. Al contrario, penso che la storia ci affidi il ruolo di salvare i valori europei – dalle radici giudaico-cristiane al diritto al lavoro, il diritto alla sicurezza, il diritto alla vita. Questa unione è cresciuta troppo, e troppo velocemente, senza radici comuni, soltanto con una moneta comune. Quindi stiamo lavorando per rifondare lo spirito europeo che è stato tradito da coloro che governano l’unione.

Quindi perché non spingere per far uscire l’Italia dall’Unione Europea? Lei ha esitato su questo tema. Molti dei suoi sostenitori con cui ho parlato dicono “non vogliamo stare nella UE”. Lei è d’accordo?

Io ho scelto di cambiare le cose dall’interno. Questo probabilmente è più difficile, più lungo e più complicato ma è una soluzione più concreta. Lavorare dall’interno per cambiare le politiche monetarie, finanziarie, agricole, commerciali, industriali. Stiamo crescendo, e ci stiamo alleando con altri paesi europei per cambiare la UE dall’interno. Se abbandonassimo, sarebbe la fine della speranza.

Lei ha forze potenti contro, il presidente francese Emmanuel Macron, e la Cancelliera tedesca Angela Merkel. Pensa di poter fare abbastanza cambiamenti da soddisfare i suoi sostenitori e convincerli che vale la pena rimanere nella UE?

Penso di si. Stiamo lavorando con amici da Francia, Germania, Polonia, Romania, Bulgaria, Olanda, Belgio, Austria per creare un’alleanza alternativa al duopolio dei Cristiano Democratici e dei Socialisti che ha sempre governato l’Europa. È chiaro che devo cambiare le dinamiche europee per creare un posto migliore per italiani, francesi, austriaci e spagnoli.

L’obiettivo è creare un’alleanza senza i Socialisti, quindi senza Macron, senza [l’ex Primo Ministro italiano Matteo] Renzi. Questa alleanza deve cambiare gli equilibri nel Parlamento Europeo e nella Commissione Europea. Sono stato eletto segretario della Lega quattro anni e mezzo fa, il partito era al 3% nei sondaggi. Oggi i sondaggi ci danno al 30%. Quindi cambiare l’Europa è un grande obiettivo, ma penso che sia alla nostra portata.

Vuole chiudere i confini europei?

I confini esterni. Penso che questo adesso sia l’obiettivo di quasi tutti i leader europei, anche quelli di sinistra, come Pedro Sanchez in Spagna. La protezione dei confini esterni ci permetterebbe di riaprire i confini interni che adesso sono chiusi. Mi piacerebbe la libera circolazione all’interno dell’UE, come risultato della protezione delle frontiere esterne.

Lei è incredibilmente concentrato sull’immigrazione. Alcuni la chiamerebbero ossessione. Perché è così deciso a controllare l’immigrazione?

Il problema più grande in Italia è il lavoro. E un’immigrazione fuori controllo danneggia il mercato del lavoro, perché gli italiani non possono competere con lavoratori illegali che vengono sfruttati. Quindi per ridare dignità al lavoro dobbiamo controllare l’immigrazione.

Non è l’unico problema. Il ministro degli interni ha la responsabilità della sicurezza. Quindi ci stiamo dedicando alla lotta alla Mafia, alla lotta alle droghe, alla lotta alla violenza contro le donne. Ma l’immigrazione è uno dei temi.

Quando parla di crimini e migranti, la gente dice che lei è un razzista o un nazista. Questo non sembra preoccuparla.

Gli immigrati regolari in Italia sono cinque milioni, l’8% della popolazione. Sono i benvenuti. ll problema è l’immigrazione irregolare che porta crimine e conflitto sociale. Se riuscirò a ridurre il numero di questi crimini e la presenza di immigrati illegali possono chiamarmi razzista quanto vogliono. Andrò avanti e la gente continuerà a sostenermi. Anche gli elettori di sinistra vogliono più sicurezza e più rigore in questo campo. Altrimenti non si spiegherebbe perché la Lega sia data al 30% nei sondaggi.

Per molti americani lei suona molto come il Presidente Trump. Lui dice “Prima l’America”, mentre lo slogan della sua campagna è stato “Prima l’Italia”. Lei è andato ad incontrarlo quando era un candidato presidenziale. Come l’ha ispirata?

Ovviamente siamo paesi diversi, con storie diverse, economie diverse e siamo due persone diverse. Ma ho apprezzato le sue proposte sulla sicurezza e specialmente sull’economia, e il fatto che ha mantenuto questi impegni dopo le elezioni – anche su temi caldi, come spostare la capitale di Israele a Gerusalemme. Mi piace il fatto che abbia mantenuto gli impegni fatti sulla protezione delle frontiere, sulla riduzione delle tasse, sugli investimenti. La situazione economica degli Stati Uniti è assolutamente positiva.

Io penso che anche se sono più piccolo e l’Italia è più piccola, condivido con il Presidente americano gli attacchi dal mondo mainstream del politicamente corretto: attori, cantanti, registi, giornalisti. E questo significa che stiamo lavorando bene.

Lei è anche un utente appassionato di social media, anche se su Facebook piuttosto che sul mezzo preferito di Trump, Twitter. Cosa ha imparato da questo?

All’inizio non volevo nemmeno avere Facebook. Ho installato Whatsapp un mese fa per lavorare al ministero. Ma attraverso i social media ho un contatto personale diretto. Per esempio, il video che ho fatto in montagna durante l’episodio della Diciotti ha raggiunto otto milioni di persone. Un numero molto più grande di quello dei media tradizionali.

È d’accordo con l’opinione del Presidente Trump, che molti dei media mainstream sono quelli che lui definisce fake news?

No. Penso che le persone adesso abbiano abbastanza opportunità per informarsi: da Internet, dalla radio, dai giornali e dalle televisioni. L’informazione in Italia è sbilanciata a favore della sinistra, ma questo è sempre stato vero, anche se non influenza più l’opinione pubblica. Non penso ci siano cospirazioni.

Pensa che lei e Trump siate parte dello stesso movimento globale?

Direi di si. La storia ha dei cicli. Questo è un ciclo che più che il confronto tra destra e sinistra rappresenta il confronto tra elite e popolo. Quindi valori popolari, famiglia, lavoro, sicurezza, benessere, bambini, contro le imposizioni di finanza, multinazionali, pensiero unico. Non so quanto durerà.

Penso che sia una storia simile. Non solo negli Stati Uniti o in Europa, ma anche in altri luoghi. I cambiamenti sono in Russia, in Cina. È un fattore comune: il confronto tra popolo e elite.

Sostiene di porre fine alle sanzioni contro la Russia? E considera Putin un alleato o no?

Ho sempre detto che le sanzioni non sono usate per raggiungere gli scopi per le quali sono state imposte e sono un costo economico per l’Italia, l’Europa e la Russia. Preferisco il dialogo alle sanzioni. Ho incontrato Putin solo una volta. Non ci sono legami economici o rapporti commerciali. Voglio soltanto delle buone relazioni tra Russia e Europa. C’è un accordo tra la Lega e il partito [di Putin] Russia Unita. Spero di mettere fine a questo regime di sanzioni il prima possibile, perché non c’è bisogno di combattere.

Il Presidente Putin in effetti ha detto che, per come è stato tradotto in inglese, gli è piaciuto come sono andate le cose dopo le elezioni in Italia. Pensa che i russi abbiano interferito con le elezioni come apparentemente hanno fatto negli Stati Uniti, in Francia e Germania?

No, non c’è stata assolutamente interferenza, e nessun tipo di collegamento economico o mediatico. Stanno cercando hacker russi dappertutto. Gli italiani pensano con la propria testa. Non so cosa e se hanno fatto qualcosa in America o in Francia. Ma per come la vedo io questa storia delle interferenze russe è ridicola. Le fake news sono già distribuite 24 ore al giorno dalle compagnie televisive ufficiali italiane pagate dai contribuenti italiani, e non dagli hacker russi. Non ho mai incontrato un hacker russo. Sarei curioso di incontrarne uno.

Steve Bannon ha detto di averla consigliata prima delle elezioni e vi siete riuniti per ore. Lui l’ha consigliata di formare la coalizione con il Movimento Cinque Stelle. Come è stata la discussione con lui? È stata utile?

Abbiamo parlato al telefono e ci siamo incontrati prima e dopo le elezioni, discutendo ognuno le idee dell’altro. Ha un’idea interessante per lo sviluppo di collegamenti tra i paesi occidentali. Poi ovviamente in Italia abbiamo la nostra sensibilità, le nostre necessità che non sono sempre chiuse a quelle di altri paesi. Ha un’idea interessante del futuro sviluppo politico. L’ho incontrato, e probabilmente lo incontrerò di nuovo poiché sono fortunato a incontrare altri liberi pensatori, ad allargare i miei orizzonti.

Ci stiamo avvicinando alle elezioni europee del prossimo maggio. Quale sarà la sua richiesta di fondo in questa campagna europea? E cosa succederà se non otterrà quel che vuole a Bruxelles? Che tipo di leva ha?

L’Italia è la seconda potenza industriale europea, un membro fondatore [della UE]. Siamo 60 milioni. Paghiamo 6 miliardi [di euro] all’anno al bilancio europeo. Quindi pensiamo di avere buone ragioni per essere ascoltati. Saremo ascoltati perché l’Europa non esiste senza l’Italia.

Altri hanno provato e fallito. Qual è il suo piano B?

Porta sempre sfortuna rivelare il piano B. Lo terrò per la prossima intervista.

Quindi, nessuna uscita dalla UE?

No. Vogliamo cambiare le cose dall’interno.

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