Salisburgo: l’Italia propone e i partiti euroscettici trovano terreno fertile

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Di Giusy Criscuolo

Salisburgo: l’Italia propone, ma la questione migranti non scorge soluzione e i partiti euroscettici trovano terreno fertile.

Il tema sulla Brexit e sulla migrazione dominano il vertice di Salisburgo iniziato nella serata di martedì e terminato nella mattinata di ieri.

Mentre l’argomento predominante si è concentrato sulla “proposta inaccettabile della May”, come sottolinea, Donald Tusk, Conte ha presentato la proposta dell’Italia sulla migrazione, dando ai partiti euroscettici, sempre più materiale a supporto della loro tesi. La mancanza di unità di intenti nel procedere verso la risoluzione della crisi sui migranti, non fa che allontanare il concetto di unione.

Durante il primo incontro di martedì sera al vertice informale di Salisburgo, organizzato da Sebastian Kurz, Presidente di transizione del Consiglio Ue ed euroscettico, si è parlato molto di questione migranti. Nel primo video, che ha visto l’arrivo del Premier Conte pubblicato sulla pagina della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Presidente appare fiducioso. Conte afferma: “E’ un incontro informale, ma è un importante passaggio in vista del Consiglio che si terrà ad ottobre, e serve per avere uno scambio ed avvantaggiarci sul processo di attuazione delle conclusioni europee presentate a giugno.” Ha poi sottolineato con fermezza “Il tema dell’immigrazione è un tema molto sentito…confido che si possa uscire da questo vertice con uno scambio costruttivo e soprattutto, che ci si possa avvantaggiare verso un meccanismo condiviso operativo. Non è più il tempo di confermare principi, è il tempo adesso di operare secondo un meccanismo condiviso europeo, che ci consenta di superare l’emergenza.”.

Le proposte avanzate dal Presidente del Consiglio, sono 4: Più investimenti nel Nord-Africa (come accaduto in precedenza per la Tunisia sui centri di accoglienza per i siriani), la revisione dei protocolli delle missioni Sophia e Frontex, arrivare ad una riforma sul protocollo di Dublino prima delle elezioni e come riportato da SkyTg24, una proposta tutta italiana: “Sul tavolo c’è l’ipotesi che i Paesi non volenterosi, ovvero quelli che non partecipano in termini di sbarchi o in termini di redistribuzione dei migranti, versino un contributo finanziario”. A dirlo è il Premier Conte.

Ma l’incontro non deve aver sortito l’effetto desiderato dal nostro Presidente del Consiglio. In un secondo video, pubblicato sempre sulla Pagina della Presidenza del Consiglio è visibile il cambiamento dei toni nella voce di Conte che afferma: “Stiamo valutando come attuare le conclusioni del giugno scorso. Siamo tutti consapevoli che occorre un meccanismo Europeo di gestione degli sbarchi e della redistribuzione e ci stiamo lavorando.”.

Ha poi continuato: “Alcuni Paesi sono riluttanti alla redistribuzione, quindi stiamo lavorando su un meccanismo che sia realmente europeo ed è chiaro che se, soltanto qualche Paese deciderà di partecipare a questo meccanismo, non possiamo più definirlo europeo.” Sulla possibilità anticipata riguardo al versamento di un contributo da parte dei Paesi che non parteciperanno alla redistribuzione dei migranti risponde: “E’ stato considerato anche questo, ma è una possibilità residuale. L’importante è che ci sia un’ampia partecipazione al meccanismo di redistribuzione, altrimenti non ha significato.”

Il presidente del Consiglio dell’Unione europea Donald Tusk ha invitato i Paesi dell’Ue alla ragione: “Se alcuni vogliono risolvere la crisi e altri vogliono usarla, rimarrà una situazione irrisolvibile.” 

Nel vertice conclusosi ieri, i temi trattati hanno visto protagonisti, i nodi su Brexit e migrazione. Ma come ne esce l’Italia da questo nuovo incontro?

Nella conferenza stampa, finale, con il presidente del Consiglio dell’UE Donald Tusk, il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, i tre sono sembrati fiduciosi e soddisfatti del summit, ma non vi sono segni di progressi significativi in materia di migrazione e Brexit.

Sulla questione relativa alla migrazione, Sebastian Kurz ha quasi interrotto la discussione sui centri di sbarco in Nord Africa. Questi non sono temi essenziali, minimizzando il problema. Inoltre per Kurz non c’è “soluzione” al quesito, perché a suo parere non si raggiungerà alcun accordo nel prossimo futuro. A dare una speranza all’Italia, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che si aspetta che l’UE raggiunga un accordo su una migliore protezione delle frontiere esterne entro la fine dell’anno.

Il tema migrazione è stato così accantonato e come sottolineato dalla cancelliera Angela Merkel: “Abbiamo gradito la proposta di Juncker per un rafforzamento di Frontex. Ci siamo occupati poco del tema della ridistribuzione perché era chiaro che non ci sarebbe stato nessun risultato.”

Conte ribatte durante la conferenza stampa: “In realtà si è discusso su quelle che sono le prospettive attuali e di attuazione delle conclusioni dei principi che abbiamo rassegnato a giugno.  Forse la cancelliera Merkel, avrà voluto dire che, non abbiamo ancora fatto dei passi avanti sul meccanismo condiviso di gestione collettiva. Questo è vero.”. (video conferenza stampa)

Ha poi continuato il Premier: “L’Europa ritiene di avere risolto il problema sul versante orientale dando dei contributi a un Paese, ma è impensabile per tanti paesi dell’Africa stanziare somme modeste, anche perché in Africa c’è una prospettiva di cooperazione”.

Accenna poi al caso Diciotti: “Il caso Diciotti ci vede tutti perdenti, perché come ho sempre detto fin dall’inizio, se l’Ue vuole esprimere una politica in materia di immigrazioni deve rivedere il regolamento di Dublino e quanto prima perseguire nuovi meccanismi di gestione collettiva nel segno della solidarietà. Più tardiamo e più andiamo tutti in difficoltà.”.

 

 

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