Migranti, passa la linea dura

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Il governo sceglie la linea dura sui migranti. Varato ieri all’unanimità dal Consiglio dei ministri il decreto Sicurezza targato Salvini, ora è il momento dell’esame del Quirinale. Ma, assicura il ministro, “c’è già interlocuzione, a livello massimo e di strutture tecniche” con il Colle e Mattarella “avrà tutto l’agio per fare eventuali rilievi”. Passa quindi, almeno per ora, la stretta sull’immigrazione di ispirazione leghista, che nelle intenzioni vuole rendere più efficace il sistema dei rimpatri.

Fra i punti fondamentali, il decreto prevede il raddoppio dei tempi di trattenimento nei Centri di permanenza per il rimpatrio: da 90 a 180 giorni; l’abrogazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari sostituiti con permessi per meriti civili o per cure mediche o se il Paese di origine vive una calamità naturale. “La protezione umanitaria – dice Salvini – viene normata con sei fattispecie specifiche, non ci sarà più la libera interpretazione del singolo”.

Per gli stranieri considerati una minaccia per la sicurezza nazionale scatterà invece la revoca della cittadinanza, mentre “per i richiedenti asilo – ha spiegato ancora il vicepremier – la sospensione della domanda d’asilo è prevista in caso di pericolosità sociale o in caso di condanna in primo grado”. chiarisce il vicepremier. Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (meglio conosciuto come SPRAR), continuerà a esistere ma “limitatamente ai richiedenti di protezione umanitaria e ai minori accompagnati”. Ampliati inoltre i reati che provocano la revoca del permesso di rifugiato (violenza sessuale, spaccio di droga, violenza a pubblico ufficiale), prevista la revoca della protezione umanitaria ai cosiddetti ‘profughi vacanzieri’ e l’esclusione del gratuito patrocinio nei casi in cui il ricorso è dichiarato improcedibile o inammissibile: le spese processuali non saranno più a carico dello Stato. Prevista anche l’estensione del ‘daspo’ per i sospettati di contatti con il terrorismo internazionale e quella del daspo urbano anche ad aree quali mercati e fiere. Il dl presenta inoltre una stretta sul noleggio di furgoni, che potrebbero essere utilizzati per attentati terroristici. Inasprite le sanzioni nei confronti di coloro che promuovono o organizzano l’invasione di terreni o edifici ed estesa la possibilità di utilizzo delle intercettazioni telefoniche per coloro che commettono questo reato.

Tra le misure presenti nel dl, anche il potenziamento degli organici dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alle mafie, la possibilità per il personale della polizia locale di accedere alla banca dati interforze delle forze di polizia e la sperimentazione dell’utilizzo del Taser anche da parte della polizia municipale nei comuni con più di 100.000 abitanti.

Escluse invece dal dl le misure sui Rom. La decisione, spiega Salvini è stata presa perché “altrimenti sarebbe scoppiato il putiferio”, ma l’obiettivo del governo resta in ogni caso l’approdo a “zero campi Rom” entro “fine legislatura”

 

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