Nasce la piattaforma per segnalare corruzione nella PA

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Transparency Italia e Centro Hermes insieme per diffondere il whistleblowing in tutti gli enti pubblici

MILANO –  Transparency International Italia e il Centro Hermes per la Trasparenza e i Diritti Umani Digitali lanciano oggi il progetto WhistleblowingPA, un’iniziativa che mette a disposizione di tutti gli enti pubblici, società controllate e partecipate, una piattaforma informatica gratuita per ricevere e gestire le segnalazioni di corruzione.

Un anno fa il Parlamento ha introdotto anche in Italia una legge sul whistleblowing che prevede maggiori tutele per coloro che nell’interesse pubblico decidono di segnalare illeciti o irregolarità nell’ente in cui lavorano. Tra i nuovi obblighi previsti per le PA vi è anche quello di introdurre dei sistemi di segnalazione tecnologici, in grado di garantire maggiore sicurezza e confidenzialità del processo di segnalazione e protezione dell’identità per chi segnala. Il progetto WhistleblowingPA va esattamente incontro a queste esigenze di tutela dei segnalanti, favorendo la diffusione in tutti gli enti pubblici di una piattaforma adeguata.

“In Italia abbiamo più di 22.000 enti pubblici, la maggior parte dei quali di piccole dimensioni che non necessariamente hanno le risorse umane ed economiche per attivare una piattaforma informatica in maniera autonoma. Per questo abbiamo deciso di mettere in campo l’esperienza maturata in questi oltre dieci anni di attività sul tema, per offrire a tutte le PA uno strumento facile da usare, e soprattutto a costo zero, in grado di tutelare al massimo l’identità del segnalante” ha dichiarato Giorgio Fraschini, esperto di whistleblowing di Transparency International Italia. “WhistleblowingPA offre un’importante opportunità per i responsabili anticorruzione che devono adempiere agli obblighi di legge, aiutando inoltre a diffondere sempre più tra i cittadini l’importanza di segnalare questi fatti che altrimenti rischiano di non venire mai alla luce. Le stesse PA ne beneficeranno nel breve e nel lungo periodo grazie ai i risparmi generati dalla scoperta degli illeciti”.

Il whistleblowing si sta infatti dimostrando uno strumento sempre più utilizzato. Come dimostrano i dati pubblicati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) nel terzo rapporto annuale sul whistleblowing pubblicato a giugno 2018, il trend di segnalazioni ricevute dall’Autorità è in costante crescita: 621 nei primi 5 mesi del 2018 rispetto a 893 di tutto il 2017. Una media mensile nell’anno in corso di circa 66 segnalazioni, il doppio rispetto al 2017 quando la media era di 30.

“La piattaforma informatica si basa sul software libero e opensource Globaleaks che continuiamo a sviluppare ormai dal 2011 e che migliaia di enti e organizzazioni nazionali e internazionali utilizzano già per ricevere le segnalazioni, come l’Autorità Anticorruzione della Catalogna, Il Sole24ore, la Corte Penale Internazionale dell’Aia oltre a centinaia di PA locali. Il vantaggio principale di questo software è la garanzia dell’anonimato tecnologico: non sarà possibile per nessuno risalire all’identità di chi segnala a meno che il whistleblower stesso non decida di rivelarlo” ha dichiarato Fabio Pietrosanti, Presidente del Centro Hermes.

3,2 milioni di dipendenti pubblici italiani potrebbero beneficiare di questa iniziativa. Ma non solo loro, la nuova legge prevede tutele anche per i collaboratori, i consulenti e i lavoratori delle imprese che forniscono beni o servizi all’ente e che decidono di segnalare.

I dati di ANAC infatti evidenziano che le segnalazioni arrivate nel 2018 sono soprattutto di dipendenti pubblici (188), ma quest’anno, grazie agli effetti della nuova legge che allarga le tutele a nuovi soggetti, sono aumentate le segnalazioni da parte di dipendenti di imprese fornitrici. 

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