Brienza – “Basta col passato, sono qui per risalire”

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E’ toccato a Franco Brienza da Cantù, nel giorno del suo onomastico, parlare non davanti agli animali come faceva il santo di Assisi ma davanti alla stampa e alle telecamere, ieri nella sala stampa del san Nicola. E’ parso in gran forma, gran fisico nonostante la sua età e con l’entusiasmo di un ragazzino. “Essere di nuovo qui è emozionante: questa è una vita nuova, stimolante, che sto affrontando con massima serenità. Se ho accettato di tornare è per questo e perché voglio dimostrare che nonostante la mia età posso ancora esprimere qualcosa sul campo. In Coppa Italia contro il Bitonto farmi giocare dietro le punte è stato un esperimento del mister ed è stato utile, perché avevo bisogno di giocare e rientrare in partita”.

Poi il buon Ciccio accenna a ciò che è accaduto lo scorso anno: “Quando ho detto che ripartiamo dalla polvere per arrivare in paradiso è perché, dopo quello che è successo a una piazza come questa che merita altri palcoscenici, ero e sono convinto che si può risalire. Il rammarico per lo scorso anno è che forse la squadra avrebbe potuto fare qualcosa in più per raggiungere l’obiettivo che avevamo. Ecco, se devo riassumere siamo diventati squadra troppo tardi. Ma parlare del passato ora è irrilevante, sappiamo tutti come è andata. Dispiace solo per un gruppo di lavoro che ha fatto il possibile per raggiungere un obiettivo. L’espulsione? Mi dispiace ma in quel momento mi sono girato e dietro non ho visto nessuno, mancava ancora qualche minuto e ho fatto fallo. Chiudere così è stato bruttissimo sicuramente ma allo stesso tempo mi sentivo sereno per quello che avevo dato.”

Quindi due parole sulla sua età ed il relativo contributo alla causa Bari: “Ho sempre detto che avrei voluto festeggiare i 40 anni in serie A ma ora, invece, riparto da qui e il mio obiettivo si sposta volendo riprendere ciò che è rimasto incompiuto. La mia scommessa è quella di riportare il Bari il più in alto possibile finché potrò farlo, per questo mi alleno molto perché più si va avanti più hai bisogno di migliorare, e qui in serie D non è facile perché il campionato è più agonistico che tecnico, ed anche la regola degli under incide perché non tutte le squadre riescono a reperire under validi”.

Sul suo futuro, Brienza continua: “Vedremo. La società mi ha dato la massima disponibilità affinché io possa dare il mio contributo in campo finché sarà possibile e poi vedremo. Mi piacerebbe fare l’osservatore piuttosto che l’allenatore”.

Infine due parole sull’ambiente: “L’ambiente ha risposto con entusiasmo ma per me non era una sorpresa. Bari ha sempre risposto così soprattutto nei momenti più difficili. Credo che nella sfortuna e dopo quello che è successo sia la città, sia i tifosi, siano stati fortunati ad avere una società come questa, credibile e solida”.

Questa sera, intanto, lo stesso Brienza riceverà un premio alla carriere in occasione della XXII edizione del Premio Csen. Verranno premiati anche Carlo Regalia ed Eugenio Fascetti, due illustri ex del Bari che ne hanno fatto la storia.

Massimo Longo

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