Lettera aperta di una madre a Tsipras

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Di Margherita Russo   

Mentre risuonano ancora i festeggiamenti e le ipocrite felicitazioni europee per la presunta “uscita della Grecia dalla crisi”, riceviamo questa storia straziante da Grigoriou Panagiotis, che ben illustra quale sia la realtà in questo paese meraviglioso e martoriato, a noi così vicino. Troviamo che sia importante diffondere queste informazioni di prima mano, sia perché i nostri media mainstream si guardano bene dal farne menzione, sia perché, è bene ricordarlo, le vessazioni cui è sottoposta la Grecia sono le stesse cui è sottoposta l’Italia, e la differenza tra i due paesi è solo di qualche anno. Motivo di più, se mai fosse necessario, per riflettere sugli effetti di una politica migratoria dichiaratamente punitiva, pilotata dall’esterno e assolutamente incontrollata.

Ricordiamo inoltre che è possibile contribuire al prezioso lavoro di Panagiotis con una donazione, certamente necessaria e quanto mai apprezzata. 

di Panagiotis Grigoriou 

Più di 600.000 giovani greci hanno lasciato il paese, oltre a quasi 200.000 stranieri residenti che si erano stabiliti e integrati nella società greca da quasi 30 anni. Questo salasso demografico a partire dal 2014-2015 è stato sostituito in modo incontrollato da nuovi migranti, e già alcuni quartieri di Atene di greco hanno solo il nome.

La cosiddetta criminalità “spicciola” esplode dappertutto, anche nei luoghi turistici sotto l’Acropoli; personalmente, sono stato costretto a respingere gli attacchi di alcuni ladri a danno di gruppi di turisti in stato di shock tre volte tra luglio e agosto. E bisogna dire che i ladri fanno parte di bande composte da migranti, il più delle volte arrivati recentemente. Alcuni giorni fa, una delle bande che agiscono sul posto ha attaccato un giovane greco e la sua compagna portoghese sulla collina di Filopappo, di fronte all’Acropoli. Il ragazzo greco, spinto dai suoi aggressori, è precipitato dalla roccia ed è morto. Questo episodio è sufficientemente emblematico della nuova realtà greca, e per questo motivo ha immediatamente suscitato uno scalpore a dir poco enorme presso l’opinione pubblica.

La vittima, Nikolas Moustakas, era un giovane greco di 25 anni, costretto a lasciare il suo paese per stabilirsi a Edimburgo in Scozia, dove lavorava nel settore alberghiero, e che si trovava in Grecia per le vacanze. Gli assassini, che sono stati arrestati dalla polizia e hanno confessato, sono tre immigrati arrivati di recente, due pakistani e un iracheno, già noti alla polizia per reiterate rapine e aggressioni violente. Non erano stati estradati perché avevano fatto uso del loro (presunto) diritto di presentare una seconda richiesta di asilo. La realtà è che si tratta di individui entrati illegalmente nel territorio greco e qui illegalmente rimasti, dal momento che la loro seconda domanda di asilo è stata registrata solo perché ovviamente hanno reso dichiarazioni false, come è stato riportato da radio SKAI e 90.1 il 24 agosto 2018 e dalla stampa greca.

Non erano stati estradati soprattutto perché la politica delle imposizioni esterne, che include il recente accordo tra Berlino e Atene affinché la Grecia accolga i migranti che sono indesiderati per la Germania, mira a trasformare definitivamente la demografia e la cultura del nostro paese, così com’è già stato fatto dall’economia colonialista che la neolingua definisce più spesso “austerità”.
La madre di Nikólas ha inviato una lettera aperta ad Aléxis Tsípras, pubblicata inizialmente dal quotidiano “Kathimeriní” il 23 agosto.

“Signor Primo Ministro, 
Sono nata e cresciuta ad Atene e ne sono sempre stata orgogliosa. Il monumento di Filopappo l’avevo visitato nei tempi passati, quando c’erano sia le opportunità per farlo, che le misure di sicurezza necessarie per percorrere questa meravigliosa collina delle Muse e ammirare la nostra bellissima città dalla sommità. 
Mio figlio Nicolas è un figlio di Atene che non ha avuto la possibilità di visitare il monumento. Aveva soltanto visitato l’Acropoli e i monumenti di Thission alcune volte, ma le sue visite al sito si erano limitate alla strada pedonale che conduce a San Demetrio Loubardiaris. 
A 21 anni, così come tante migliaia di altri giovani della sua età, è stato costretto a partire dalla sua terra natia, a scegliere l’esilio di una speranza per un “futuro migliore”. Si è trasferito in Scozia, dove è stato accolto molto bene e dove si sentiva protetto e, cosa più importante, era fiducioso riguardo al futuro. “La Scozia è il mio futuro”, ci ha detto, “lì ho una vera prospettiva”. ‘La Grecia, sfortunatamente, è solo per le vacanze’. Ma ormai la Grecia non è più nemmeno per le vacanze. 
In effetti, questa estate è tornato in Grecia, ma questa volta ha avuto la sfortuna di voler visitare la collina di Filopappo per mostrare alla sua fidanzata, una ragazza portoghese, la bellezza della città che amava così tanto. 
Un errore? Sì. FATALE. Poiché Nicolas era da tempo assente nella realtà greca, non era consapevole di quanto questo posto sia ormai pericoloso, per cause originate e perpetuate dalla vostra stessa complicità”.“Quando ho visitato questo luogo dopo la tragica morte di mio figlio per deporre alcuni fiori, ho visto scene che mi hanno riempito di tristezza, frustrazione e rabbia. Per di più, nonostante fossi accompagnata da altri genitori, mi sono trovata costantemente minacciata da ogni tipo di attività criminale, e tutto questo in pieno giorno. 

Primo Ministro,

Invece di utilizzare metà delle forze di polizia per proteggere la classe politica e le loro famiglie, lo Stato dovrebbe provvedere ad una presenza di polizia più consistente vicino al sito archeologico dell’Acropoli.
Il governo dovrebbe utilizzare diversamente il denaro dei contribuenti, che sono così pesantemente tassati, e non solo per pagare i vostri salari principeschi, ma anche le feste private annuali che organizzate in questi luoghi. Ad esempio, sarebbe opportuno recintare i belvedere e le rocche, in modo che questo altopiano non appaia più come una triste fossa che sfocia in un abisso, dalla quale si può scivolare e cadere in qualsiasi momento, senza nemmeno essere attaccati, come invece è successo al mio Nicolas. 
Questo spazio attorno al monumento di Filopappo dovrebbe essere sufficientemente illuminato, e non solamente durante la visita di Obama di pochi mesi fa. E magari tutto il miserabile scenario di accampamenti improvvisati e abiti a brandelli sotto gli arbusti dovrebbe un giorno sparire.
Lo Stato, invece di accogliere benevolmente dei criminali animati da ogni sorta di istinti selvaggi, assassini e pericolosi, e permettere loro di fare quello che vogliono, dovrebbe preoccuparsi principalmente della sicurezza dei propri cittadini, che già ogni giorno patiscono abusi di ogni genere, e come non bastasse sono abbandonati nelle mani di bande spietate, per le quali il valore della vita umana è meno importante del valore di un cellulare o una catena d’oro.”

“Signor Primo Ministro,

Si rende conto di quale paese lei è chiamato a servire?
La nostra Atene è la città più antica e ricca di storia d’Europa, e continua ad attrarre visitatori il cui sogno è quello di vedere l’Acropoli, un’area che lei ha però abbandonato, come ha fatto con tutto il nostro bel paese, in preda a criminali che attaccano i visitatori in pieno giorno.
I paesi civilizzati, signor Primo Ministro, si prendono cura dei visitatori, e quando esiste un pericolo naturale, ad esempio installano barriere appropriate intorno all’area, provvedendo anche ad un rivestimento antiscivolo, magari bloccando l’accesso al crepuscolo e, soprattutto, installando un’illuminazione sufficiente, mentre voi lasciate solo la luce romantica della luna piena! 
E lei, signora Ministro del turismo,

proprio lei dovrebbe, in collaborazione con tutti gli interessati, preoccuparsi in primo luogo di questa situazione. Perché, prima di invitare i visitatori in questo paese, lei dovrebbe almeno garantire la sicurezza dei loro effetti personali, e soprattutto della loro vita.

Invece di sbandierare ogni anno l’aumento del numero di turisti, dovrebbe informarli che qui, nel cuore di Atene, possono essere attaccati e persino essere vittime di bande “di colorati”, come quelli che hanno attaccato il mio Nikolas.
Il mio Nikolas, Primo Ministro, era stato ben accolto dalla Scozia, questo paese gli offriva una vita decente e sicura, e persino lo onorava, perché dal suo canto il mio Nikolas aveva onorato con il suo comportamento esemplare il suo paese d’origine, diventandone degno ambasciatore in uno stato straniero. 
Primo Ministro,

Mio figlio ha conosciuto l’ospitalità e la protezione del forte di Edimburgo, certamente roccioso e ripido, ma protetto dallo Stato, e ora la sua stessa patria lo ha ucciso, con tutta la sua complicità e negligenza criminale.
Lambrini Moustaka, 
La madre di Nicolas. “

Purtroppo la storia non finisce qui. Il 27/08, tra 50 e 100 migranti provenienti da un campo vicino, hanno bloccato l’autostrada Atene – Salonicco, vicino ad Atene.

La notizia è riportata qui.

Le “rimostranze” sono, come al solito, una “protesta per le condizioni insoddisfacenti” ecc. La polizia ha deviato inizialmente il traffico (per un periodo durato alcune ore), e nel frattempo ci sono stati ingorghi stradali per molti chilometri. Quando i Greci bloccano le strade per protestare contro le imposizioni della Troika, vengono subito picchiati, sgomberati e persino arrestati dalla polizia. Ma ai migranti non viene fatto nulla. La globalizzazione, e la sua politica migratoria organizzata, è il capovolgimento completo dei diritti tra cittadini e stranieri a beneficio degli stranieri, a qualsiasi livello, proprio come le prerogative dell’euro in economia. Questo è esattamente ciò che la sinistra non vuole vedere perché… vien da pensare che sia perché è “pagata” per non vedere e per inquinare il dibattito!

Nei video che circolavano su questo evento si vedono chiaramente alcuni migranti (entrati e rimasti illegalmente sul territorio greco), che attaccano gli automobilisti greci con bastoni e con il lancio di pietre.

Il video è qui:

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