Intervento urgente a favore degli italiani in Venezuela

Emigrazione & Immigrazione

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Il Presidente dell’Associazione Nazionale Italiani nel Mondo, Uff. Dr.Antonino Peragine, ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio , Giuseppe Conte, e ai Vice Ministri Di Maio e Salvini, per chiedere un loro intervento concreto per sostenere i nostri connazionali residenti in Venezuela, in questo momento di deriva politica ed economica del loro Paes.

L’Associazione opera anche come editrice delle testate giornalistiche:

  1. Il Corriere Nazionale corrierenazionale.net, è un quotidiano di notizie on line nazionale e internazionale a 360°, di approfondimento, si occupa economia e finanza, politica, esteri, sport, motori, cooperazione, internazionalizzazione, geopolitica, italiani nel mondo, cultura, immigrazione con una sua web tv ;
  2. Corriere di Puglia e Lucania, corrierepl.it, il giornale on line del Sud dell’Italia per il Sud, si occupa di politica regionale, cronaca, eventi, enti locali, sport, cultura, comunicati;
  3. RADICI, progetto-radici.it, dedicato alla nostra storia, usi e costumi, italiani nel mondo, associazionismo italiano in emigrazione, rete diplomatica, imprese, enogastronomia, ristorazione, formazione e  studio, turismo di ritorno, fiere e internazionalizzazione.

Peragine, ribadisce come nostri connazionali hanno vissuto l’esodo sulla loro pelle, con molta fatica e spesso in paesi che anche in epoca moderna non sono riusciti a sviluppare un Welfare adeguato. Il prezzo maggiore lo hanno pagato, e lo pagano tuttora, in particolare gli emigrati anziani che durante l’età lavorativa hanno contribuito a mantenere in una cornice dignitosa l’economia domestica dei nuclei familiari rimasti nel paese di origine. Nonostante svolgessero lavori umili, poco qualificati e conseguentemente poco retribuiti, a costo di grandi sacrifici, hanno inviato per anni i loro risparmi in Italia assicurando un sostegno incredibile al miracolo italiano della ricostruzione e della rinascita dalle macerie della Seconda guerra mondiale. Minatori, lavoratori edili o agricoli, sarti, falegnami, lavoratori in fabbrica o in tante altre professioni medio-basse, hanno scoperto con largo anticipo come è grande il mondo e come è percorribile anticipando quell’internazionalizzazione dell’Italia che oggi avrebbe bisogno di un fortissimo impulso di sistema per ridare spinta a un’economia stagnante da troppi anni. Ma dallo Sato italiano non hanno mai ricevuto quanto loro spettava, sia da un punto di vista dei servizi socio-sanitari di cui avrebbero bisogno, sia da quello previdenziale.

Come Associazione Nazionale ‘ANIM’ è nostro intendimento occuparci dell’emergenza degli italiani in Venezuela, terra che lo scrivente conosce molto bene perché ha vissuto nella Città di Maracaibo per circa quindici anni della sua vita, in età giovanile ed il ricordo che ne serba è di un periodo lavorativo ed esperienziale molto intenso, in cui il sottoscritto si è sempre occupato dell’assistenza degli italiani.

In questo momento travagliato, però, non è possibile lavorare da soli e si chiede aiuto del Governo per portare sostegno e aiuto ai nostri connazionali ivi residenti.

Per la nostra Ambasciata, il Consolato Generale di Caracas ed il resto dei Consolati onorari del Paese sudamericano, l’impegno verso i connazionali resta intatto e per questo diventa vitale alleggerire il funzionamento consolare in seguito alla riduzione del personale e l’importante incremento di cittadini che richiedono il rinnovo o la emissione del proprio passaporto. In questo contesto – ha dichiarato l’ambasciatore Silvio Mignano – l’Ambasciata d’Italia, il Consolato generale di Caracas e il Consolato di Maracaibo, con l’appoggio di altre istituzioni, hanno intrapreso le modalità di lavoro con la finalità di facilitare ai cittadini italiani l’accesso ai servizi consolari”.
Il Paese vive una crisi politica, economica e sociale spaventosa: un milione di italo venezuelani chiede aiuto: dobbiamo rompere il silenzio che nasconde questo dramma agli italiani, dobbiamo attrarre l’attenzione su una situazione gravissima.

 La grande maggioranza si trova nella circoscrizione di Caracas. In questo momento il Consolato di Caracas ha 24 impiegati, includendo nel numero anche il Console Generale, mentre a Maracaibo sono in sette, anche qui comprendendo il Console. Quest’ultima rappresentanza si occupa di quegli italiani che risiedono negli Stati occidentali del Venezuela, mentre tutti gli altri fanno capo agli uffici di Caracas. Nel primo semestre del 2018 sono stati rilasciati 8.178 passaporti, nonostante la riduzione degli addetti. Si tratta di un sostanziale incremento rispetto allo stesso periodo del 2016, quando si arrivò a 4.662 libretti, mentre l’anno scorso si era arrivati a 5.966. Con questi numeri la stima per il 2018 porta a un totale di 21.888 passaporti, che dovrebbero essere consegnati agli italiani in Venezuela entro il prossimo 31 dicembre. 

  1. Per questo chiediamo di voler disporre il rientro degli italiani che versano in stato di estremo disagio;
  2. Di prevedere delle quote preferenziali d’ingresso in Italia con l’Istituzione di quote d’ingresso preferenziali per lavoratori venezuelani e di origine
  3. Prevedere una quota per le assunzione negli Enti locali, Stato ed Enti economici a favore dei giovani che rientrano: In questo modo si favorisce anche il ‘ritorno dei cervelli’
  4. l’erogazione di sussidi per sussistenza per coloro che non intendono rientrare;
  5. la distribuzione di pasti, di generi di prima necessità o di medicine di prima necessità.

Parlare ed occuparsi di Emigrazione ed Immigrazione si può e si deve, ma solo nella misura in cui si vada al di là di interessi di sorta e si punti al “benessere degli emigrati” ed in particolare dei nostri connazionali residenti all’estero.

Le si rappresenta questo, alla luce del lavoro svolto dal sottoscritto che ha sempre respirato l’emigrazione come stile di vita., cominciando dal lontano 1982 con la fondazione del C.R.A.T.E.- Centro regionale Assistenza e Tutela degli Emigranti- Onlus e da lì con una serie di iniziative laboriose e concrete e in ultimo con l’ANIM.

Nel 1985 venne organizzato il primo convegno nazionale ‘l’emigrazione straniera in Italia” presso la Sala consigliare della Provincia di Bari. Sono seguito la costituzioni di diverse associazioni degli italiani nel mondo:

Il Ministro D’Alema, durante il Governo Prodi, istituì un’unità di Crisi in Venezuela proprio accogliendo l’appello dello scrivente per i pugliesi lì aggrediti, mentre facevano ritorno a Maracay dopo un incontro tenutosi presso l’Ambasciata Italia, appunto per discutere sulle aggressione ai cittadini italiani in Venezuela (cfr.atti pressi l’Ambasciata d’Italia in Venezuela e presso l’Associazione dei Pugliesi di Maracay).      

Tutto questo, forse, non era il caso di rammentarlo, ma in un’epoca in cui il caos regna sovrano, forse la storia può aiutare a fare la differenza.

corrierepl.it-Occorre intervenire in Venezuela non si può solo stare a guardare (1)

LETTERA AL PRESIDENTE CONTE. PALAZZO CHIGI LETTERA AL PRESIDENTE CONTE. PALAZZO CHIGI

Crisi in Venezuela.Lettera al Presidente Emiliano

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