L’uomo che sfidò Salvini per la guida della Lega ha lasciato la politica

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Gianni Fava, autonomista e bossiano doc che aveva contrastato la svolta “nazionale” del nuovo leader, lascia tutti gli incarichi, come a suo tempo Maroni 

Lascia la politica Gianni Fava, ex sfidante ‘nordista’ e contestatore della svolta nazionale di Matteo Salvini all’ultimo congresso della Lega, nel maggio del 2017. Non ricandidato in Regione Lombardia e neanche in Parlamento a marzo scorso, l’ex assessore lombardo all’Agricoltura segue l’esempio del ‘suo’ governatore Roberto Maroni: annuncia di aver lasciato tutti gli incarichi politici e di avere intenzione di “cambiare vita”.

“Mi sono dimesso da consigliere comunale a Viadana. È stata una scelta difficile ma ponderata a lungo’, scrive in un lungo ‘post’ su Facebook. “Sono entrato in un consiglio comunale per la prima volta da sindaco nel novembre del 1993. Avevo 25 anni e un entusiasmo incontenibile. Da allora ho avuto ruoli istituzionali a tutti i livelli ininterrottamente per un quarto di secolo. Altri 25 anni facendo il sindaco, consigliere provinciale a Mantova, consigliere comunale a Pomponesco, Sabbioneta e Viadana, parlamentare e presidente di commissione, assessore regionale in Lombardia. Una carriera bellissima ed emozionante. Una carriera che ho scelto di concludere così. Ora mi aspettano nuove sfide nel mondo del lavoro e gli impegni mi porteranno per lunghi periodi lontano da questo territorio. In sostanza non sono piu’ in grado di rendermi utile con continuità per la comunitaàche ha scelto di premiarmi come più votato per il ruolo di consigliere”. “La mia vita è cambiata ed il quadro politico lo è altrettanto – lamenta Fava -. Si chiude una fase del mio impegno importante e avvincente e se ne apre un’altra in un contesto privato e non più pubblico”.

“La mia scelta – prosegue Fava – servirà anche a permettere a questa comunità di poter voltare pagina definitivamente ed affrontare le prossime sfide con una classe dirigente completamente rinnovata e al passo coi tempi. Ammetto di difettare di modernità”.

“Sono legato ad un’idea della politica che non trova riscontro nella situazione attuale e non posso fare altro, coerentemente con la mia storia, che prenderne atto e lasciare posto ad altri – riconosce -. Continuerò ad essere un appassionato della politica territoriale e della cosa pubblica, nonché un osservatore che ha il vantaggio di aver vissuto intensamente e ad alti livelli le vicende di questa porzione d’Europa per un lungo periodo. Continuerò a mantenere il mio spirito libero e liberale e a commentare le vicende sociali e politiche con la consueta franchezza che ha caratterizzato la mia partecipazione al dibattito per tanto tempo. Lo farò da privato cittadino libero ed appassionato, senza più vincoli istituzionali”.

“Un grande cambiamento nella mia esistenza che sta generando in me grande entusiasmo. Una vita nuova insomma. Diversa e come al solito impegnativa”, prosegue, “ovviamente ringrazio infinitamente i tantissimi amici e non solo, che in questi anni mi hanno sostenuto e supportato. Il mio non vuole essere un addio ma un arrivederci. Sono certo che non succederà a breve, ma immagino che prima o poi ritroverò il tempo e magari gli stimoli per provare a dare nuovamente un contributo alla crescita e allo sviluppo di un territorio che amo e al quale auguro un futuro di prosperità. La politica è cambiata e io no. Viva la politica vera fatta di passione e di territorio! Quello che ho sempre amato e continuerò ad amare. Festeggio le mie nozze d’argento con le istituzioni cambiando vita. Buona vita a tutti”. 

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