Roma. Il referendum Atac non raggiunge il quorum, vota solo il 16%

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Raggi: “i romani vogliono cosi'”. Promotori ricorrono al tar

Il referendum per la messa al bando del servizio di trasporto pubblico a Roma, gestito in affidamento da Atac, sfiora i 400 mila votanti (386.785) ma non raggiunge il quorum fissato dal Campidoglio al 33,3% per questa consultazione popolare. Il Si’ prevale in maniera larga, attestandosi al 75% dei voti, ma il ricorso allo strumento di partecipazione diretta dei cittadini non sfonda nelle periferie, ovvero i luoghi che maggiormente subiscono il disagio quotidiano di corse saltate dei bus e di una ridotta velocita’ di esercizio che spesso amplifica la reale distanza dal centro cittadino. Il dibattito nei prossimi giorni tra il comitato Si’ Mobilitiamo Roma di Radicali Italiani e il Comune a 5 Stelle riguardera’ la presenza o meno di un tetto minimo di votanti. Per il Campidoglio il quorum c’e’ poiche’ la consultazione e’ stata indetta prima dell’entrata in vigore del nuovo regolamento comunale sugli istituti di partecipazione – che lo abolisce – mentre per i Radicali non va calcolato in quanto le nuove norme sono state firmate dalla sindaca lo stesso giorno del decreto di indizione del referendum. Un’incertezza normativa destinata a creare una nuova contesa, con Riccardo Magi, deputato di +Europa, tra gli animatori della consultazione che annuncia il ricorso al Tar per chiarire la questione.

Il risultato delle urne racconta una vittoria larga del Si’, con il 75% per il primo quesito e il 74% per il secondo e delinea ancora una volta una citta’ spaccata in due con i Municipi I e II, centro storico e i quartieri ‘bene’ di Parioli e Trieste, dove la partecipazione al voto e’ stata piu’ alta mentre le periferie piu’ disagiate hanno disertato le urne. Nel Municipio II il Si’ ha toccato la punta dell’88% dei consensi, nel primo l’85%, con una affluenza rispettivamente al 25,2% e al 20,7%. Nel Municipio VI invece, quello dei difficili quartieri di Tor Bella Monaca e Romanina, le presenze alla urne si sono fermate al 9,3% e il Si’ al 60%. Un dato che conferma i trend elettorali degli ultimi anni, che in periferia hanno premiato M5S e Lega e nel centro storico si e’ registrata l’unica zona di tenuta del centrosinistra. Dopo la sentenza di assoluzione di sabato nel processo per falso, Virginia Raggi esulta (“Atac rimane pubblica, dei cittadini”) e incassa un nuovo punto a favore, dopo essersi schierata per il No al referendum senza di fatto partecipare alla campagna elettorale, confidando in un mancato raggiungimento del quorum. Comunque soddisfatti i Radicali Italiani, per aver portato alle urne quasi 400 mila persone in una tornata referendaria di cui molti in citta’ sono rimasti all’oscuro.

“Siamo felici di aver conquistato un’occasione di partecipazione. Il mancato raggiungimento del quorum e’ una sconfitta per l’amministrazione della democrazia diretta, per una sindaca che ha fatto fatica a dire una parola sul referendum”. E’ quanto afferma il deputato radicale di +Europa Riccardo Magi. “Nelle condizioni date siamo soddisfatti di come i romani hanno risposto. C’e’ poi la questione quorum. Il Campidoglio lo ha tolto per i referendum lo stesso giorno in cui ha indetto questo. A nostro avviso il quorum non c’e’ quindi impugneremo la questione davanti al Tar”.

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