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Vivere nel Bel Paese è sempre difficile e l’imminente 2019, dopo gli esiti delle elezioni politiche della scorsa primavera, ci riserverà altri episodi inaspettati. Questa “crisi “è tanto anomala da non poter neppure supporre se l’attuale Esecutivo sarà in grado di ridare stimolo a un’economia che è in decadenza per i vincoli di un progetto di non semplice esecuzione. Ora una classe sociale è, in sostanza, sublimata. Tra “povertà” e “ricchezza” non esistono più vie interposte. Come a scrivere che la classe “borghese” è stata scalzata da una serie d’eventi che hanno anche impoverito il Paese.

 I redditi da lavoro dipendente o da vitalizio (pensioni) saranno ancora i più colpiti. La mancanza di liquidità è una delle peggiori piaghe che possono colpire un Paese. Quale garanzia ci potrà assicurare questo Governo? Ci sarebbero anche altri interrogativi da prospettare. Preferiamo, però, evitarli perché non consentirebbero, al momento, nessuna risposta efficace. Anche perché non previsti nell’ottica Lega/5S.

Se, tuttavia, l’abbinata Salvini/Di Maio consentirà una sorta di “compromesso” politico responsabile, potremmo anche essere più disponibili a un riscontro meno discordante. Però questa scelta non apparirebbe proprio praticabile perché questo Esecutivo, pur se a “muso duro”, non sembrerebbe in grado di programmare strategie veramente innovative avvalorate da un Potere Legislativo coerente. Insomma, imbastire un programma di governo, svincolato da legacci economici, resta d’improbabile attuazione. 

Giorgio Brignola

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