Kenya: Salesiani Nairobi, troppo silenzio su Silvia Romano

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Padre Felice Molino, speriamo vicenda si risolva presto –

(Mac/AdnKronos)

“Non ci sono parole per commentare quello che sta accadendo. Silvia, siamo tutti con te”. A un mese dal rapimento di Silvia Romano, Africa Milele Onlus, la Ong per cui lavora la volontaria italiana rapita il 20 novembre in Kenya, continua ad affidare ai propri canali social solo questa frase di speranza e di sostegno. Dopo l’arresto di uno dei tre sospetti sequestratori, domenica 9 dicembre, si era riaccesa la speranza di una rapida svolta nella vicenda, poi invece sono seguiti altri giorni di stasi. “Troppo silenzio, almeno in Kenya. Non si parla di questo rapimento, c’è un riserbo assoluto, se ne discute più in Italia che qui”, dice all’Adnkronos Padre Felice Molino, missionario salesiano da anni a Nairobi con ‘Missioni Don Bosco’.

“Non so se questa coltre di silenzio sia determinata dalla volontà di non ostacolare le indagini o piuttosto dal timore di danneggiare il turismo locale. Fatto sta che del sequestro di Silvia Romano non si parla mai, qui in Kenya”, osserva don Felice. Quanto alla matrice del rapimento, “sembra si tratti di un azione criminale legata a ragioni economiche, di riscatto e non di un sequestro a sfondo ideologico-religioso. In ogni caso speriamo che questa vicenda si risolva presto e nel migliore dei modi”.

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