Emergenza asili: i bambini sempre piu’ vittima di maestre poco etiche

Lazio

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Tre maestre operanti in due asili di Roma e Cassino raggiunte da un’ordine disciplinare di sospensione per aver tenuto comportamenti non ortodossi ed inclini alla violenza verbale e fisica su bambini inermi

di Monica Montanaro

Ormai sono sempre più frequenti i casi in cui insegnanti di asili nido operanti a contatto con piccoli fanciulli vengono sorpresi ad elargire inappropriatamente insulti con epiteti ingiuriosi, gesti di becera violenza caratterizzati da botte, un fenomeno in escalation che fa temere essere in corso una vera emergenza asili nido e riscontrare un profondo disagio in coloro che ricoprono tale ruolo di responsabilità.

E’ grazie al lavoro zelante e meticoloso degli inquirenti i quali attraverso il collocamento di dispositivi tecnologici, dalle intercettazioni ambientali ai video con delle telecamere che si è potuto rilevare una tale orripilante realtà, considerato l’ambito in cui avviene tale trasgressione delle regole e della deontologia professionale oltre che dei valori morali, ovvero i luoghi dell’insegnamento e della formazione e dell’accudimento dei soggetti più indifesi e innocenti del genero umano, i bambini, dove invece dovrebbe regnare la massima sicurezza e magnanimità.

In questa settimana, specificamente nella giornata di martedì, sono state tratte in stato di arresto tre maestre che insegnavano in una scuola di Ariccia in provincia di Roma. Oggi la tragedia si ripete, altre tre maestre sono state sospese dalla loro attività didattica dalle scuole di Roma e Cassino. Anche altre maestre di una scuola della periferia sud ovest della Capitale manifestavano uguale aggressività ne confronti dei bambini a cui insegnavano, anch’esse fermate dall’intervento tempestivo dei carabinieri.

Le insegnanti reputate nell’opinione comune come delle valide professioniste riconosciute con esperienza pregressa acquisita dopo anni di attività scolastica sono state arrestate, due di esse hanno 54 e 63, e allontanate da  una scuola di Cassino in provincia di Frosinone, l’altra collega lo stesso arrestata in un asilo sito nel quartiere della Magliana a Roma, accusate tutte di maltrattamenti continuati nei confronti dei propri alunni e per tale reato vengono sospese dalla loro professione di insegnanti.

Dai riscontri delle intercettazioni ambientali e dai video delle telecamere di sorveglianza opportunamente occultate effettuate per alcune settimane dalle forze dell’ordine su suggerimento di alcuni genitori allarmati da segnali riscontrati sui loro figli, dall’assunzione progressiva di comportamenti più aggressivi a reazioni di ripulsa rispetto alla scuola e agli insegnanti, dai quali si è appurato l’esistenza di tale realtà obbrobriosa. Le immagini video e le intercettazioni vocali hanno fatto emergere che le maestre messe sotto custodia cautelare mettevano in atto comportamenti violenti, i bambini venivano strattonati, picchiati, spinti, trascinati sul pavimento subendo anche violenza verbale costituita da urla e  insulti, le maestre erano sovente gridare intimorendo le inermi creature con tali frasi brutali: “Se fai cadere l’acqua è meglio che ti scavi la fossa, adesso vado a prendere la corda e ti lego sulla sedia”, oppure: “Ti faccio sputare io per terra, animale”.

In seguito al reiterarsi di tali casi di violenza inaudita avvenuti su tutto il territorio nazionale e perpetrati sulla fascia più debole della popolazione è partita l’iniziativa politica ad opera della senatrice di Forza Italia nonché presidente della Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza Licia Ronzulli, la quale ha proposto l’approvazione del disegno di legge sulla videosorveglianza, che è attualmente in discussione al Senato, e propugna altresì l’obbligatorietà dell’installazione delle telecamere a circuito chiuso presso le scuole dell’infanzia finalizzato alla tutela e alla salvaguardia dei piccoli della società.

Tale fenomeno diffuso potrebbe richiedere un ulteriore azione da parte del governo e del Parlamento italiani, ossia l’emanazione di circolari a livello statale che permettano a chi opera nel settore scolastico nel ruolo di docente di sottoporsi a corsi di aggiornamento anche sotto il profilo psicologico.

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