“Dai domiciliari al bronzo olimpico” la rinascita di Vincenzo Mangiacapre

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In un’intervista a Gnewsonline, quotidiano d’informazione del Ministero della Giustizia, il pugile azzurro Vincenzo Mangiacapre (medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012) parla del suo passato ‘difficile’ e degli obiettivi per il futuro.

L’atleta delle Fiamme Azzurre è molto diretto: “Inutile girarci intorno – confessa – Ho avuto un’adolescenza difficile. Da minorenne sono stato agli arresti domiciliari e quei giorni che ho passato rinchiuso in casa mi hanno fatto capire tante cose… Al processo ho chiesto al giudice di essere messo alla prova: per un anno mi sono dedicato ad assistere disabili e non vedenti in una scuola specializzata. E quei ragazzi così sfortunati mi hanno insegnato a vivere con gli altri e per gli altri”.

La crescita umana, l’ingresso nella Polizia Penitenziaria e poi l’avventura da atleta nella dimensione dei Cinque Cerchi. Mangiacapre, che giovedì prossimo compirà 30 anni, tenterà la qualificazione alla sua terza Olimpiade passando per il circuito professionistico: “Così posso gestirmi in modo più adeguato, perché alla mia età i colpi si fanno sentire: dopo le prime due vittorie affronterò altri due test match e poi, probabilmente, arriverò a sostenere il mondiale WBO. Ma è chiaro che il traguardo è quello dell’ammissione ai Giochi di Tokyo, che mi giocherò nel circuito Open delle World Series a giugno, tornando in nazionale”.

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