Quota 100 ogni lavoratore del nord verrà rimpiazzato da uno straniero

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Cazzola: “Quota 100 farà sì che ogni lavoratore del nord che andrà in pensione verrà rimpiazzato da uno straniero. Questo governo fa misure contro il lavoro, la filosofia di quota 100 è: lavorare fa male, prima esci e meglio è; quella del reddito di cittadinanza: se riesci a non lavorare è meglio”

L’economista Giuliano Cazzola è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Su Quota 100. “Penso che sia un errore, anche se alla fine uscirà un po’ ridimensionata rispetto alle promesse. Il fatto che l’abbiano rinviata deriva dall’obbligo di bollinare le norme dalla ragioneria dello Stato. Secondo me è una spesa inutile che finisce per premiare un certo tipo di lavoratori, io l’ho definita una liquidazione. E’ una misura contro il lavoro. I dati ci dicono che in realtà quelli che sono andati in pensione anticipata sono più di quelli che ci sono andati con la vecchiaia, quindi non è che la Fornero costringesse i lavoratori di andare in pensione all’età di Matusalemme. La Fornero quindi non è il carcere duro per i lavoratori. La Fornero ha aumentato l’età pensionabile soprattutto per le donne. Ma anche quota 100 è una norma maschilista perché trovare una donna che riesca a mettere insieme 38 anni di contributi è molto raro, soprattutto nel privato. Ciò detto c’è questa idea che lavorare fa male, per cui prima si esce e meglio è. Anche dal reddito di cittadinanza emerge proprio l’idea: se riesci a non lavorare è meglio. E’ un decreto che ha una filosofia contro il lavoro. Su quota 100, il meccanismo automatico che esce un lavoratore e ne entra un altro non c’è, bene che vada è un ricambio 1 a 1, ma è difficile che sia un ricambio 1 a 3. Io poi sono dell’idea che questa cosa produrrà dei guai sul versante dell’offerta di lavoro al settentrione perché quelli che se andranno saranno soprattutto lavoratori residenti al nord. Ci sarà più gente che esce rispetto a quella che entra, per un semplice dato demografico. Per quelli che usciranno non ci saranno fisicamente persone in egual misura che potrebbero entrare al loro posto e quindi alla fine arriveranno nuovi lavoratori stranieri”.

Sui meccanismi di ricerca del lavoro nel circuito del reddito di cittadinanza. “Non è facile trovare posti di lavoro sull’unghia, sembra che i posti ci siano ma qualcuno non li abbia voluti cercare. Credo che non solo sia difficile rispettare questi tempi, ma creerà problemi alla gente. A me farebbe piacere che ci fosse un pochino di più di mobilità, ma è l’idea di una migrazione che in realtà non si vede. E poi sul piano strumentale ci vorrebbe una banca dati che non c’è e che non si fa da qui ad Aprile. Non credo che il centro per l’impiego di Savona sia in contatto con quello di Foggia”.

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