“Presidente Conte, vuoi essere trasparente al 100 per cento? Allora portaci quella fattura…”. E’ l”appello’ che la Iena Antonino Monteleone rivolge al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, circa la fattura emessa per avere difeso insieme con Guido Alpa, nel 2002, l’Autorità della privacy da un ricorso della Rai. Conte e Alpa però negano da mesi di essere stati soci in affari e di avere quindi emesso due fatture separate.
“Ci eravamo lasciati a ottobre con Conte che diceva che c’erano fatture separate, allora – racconta Monteleone all’AdnKronos -, ci siamo rivolti al Garante della privacy chiedendo l’accesso agli atti, ma l’Autorità ci ha risposto a novembre con dieci pagine per motivare il diniego, motivazioni che il nostro avvocato ritiene paradossali. Per questo abbiamo fatto ricorso al Tar. Se si scoprisse che c’è stata una fattura unica, significherebbe che i due erano soci in affari e quindi il concorso da professore ordinario di Conte all’Università di Caserta andrebbe nel cestino perché Alpa era presidente della commissione – aggiunge Monteleone – L’avvocato Alpa alla nostra richiesta si è opposto, ma Conte, che abbiamo incontrato all’inaugurazione dell’Anno Accademico della Sapienza, ci ha detto che sono state emesse fatture separate. Alla nostra richiesta di mostrarci la sua fattura, però, è sembrato vacillare”.