Papa Francesco stupisce effettuando la visita negli Emirati Arabi

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Papa Francesco stupisce reiteratamente effettuando la visita apostolica negli Emirati Arabi 

La rivoluzione del Papa all’interno della Chiesa perdura: portare la cristianità al centro del mondo islamico. Il viaggio inedito nella storia della chiesa di un Papa che si reca ad Abu Dhabi

di Monica Montanaro

Il primo Papa che inserisce nel suo programma di apostolato un luogo metafora dell’Islam più tradizionale e dunque una decisione che si staglia in antitesi rispetto alla idee dottrinarie del cattolicesimo e al modello occidentale di concezione della vita da un punto di vista culturale, sociale, politico. Ma non sorprende tale scelta ardita di Papa Bergoglio di recarsi negli Emirati Arabi per la sua visita apostolica poiché in linea con l’impostazione che egli ha impresso al suo pontificato, ossia di apportare sommovimento all’interno del tessuto della Chiesa, anche rispetto alle posizioni comode e di potere assunte dalle alte cariche ecclesiastiche e di avvicinare i pastori della Chiesa alle greggi e di salvare le pecore sperdute, nonché di aprire ponti ed incentivare il dialogo con ogni religione e cultura mondiale in una visione plurale e di accoglienza secondo la prassi evangelica.

Uno Stato gli Emirati Arabi costituito da una popolazione a maggioranza musulmana, qui il Papa permarrà due giorni per portare il suo eminente contributo in veste di Santo Padre alla causa del dialogo interreligioso, importante nella sua idea di una Chiesa aperta al mondo, avallando la sua tesi consolidata ovvero che non è plausibile associare il popolo musulmano né tantomeno la religione islamica alla piaga del fondamentalismo islamico sfociante nel terrorismo.

Naturalmente Papa Francesco con tali sue scelte originali e “anticonformiste”,  comparandole alla linea rigida e intransigente dei vertici ecclesiastici, si guadagna una pletora di nemici e conseguentemente una sfilza di critiche velenose, favorendo  in tal modo i suoi detrattori che campeggiano sia all’interno della Chiesa cattolica che all’esterno nel tessuto sociale, mediatico e politico. Il Papa viene definito e reputato sovente nel sentire popolare come il Papa islamico asservito ai Paesi islamici che contraddice e tradisce i dettami e i fedeli cattolici, e nell’opinione generale circola l’idea e la voce che una reale pacificazione con l’Islam sarebbe di impossibile realizzazione oltre che controproducente per il bene del mondo occidentale e della stessa religione cattolica.

Inoltre vi è il punto spinoso della guerra nello Stato dello Yemen, da Papa Bergoglio spesso posta al centro dei suoi proclama pubblici in cui invoca magnanimità e un invito alla platea mondiale e ai Paesi interessati nella guerra in tale luogo a cessare ogni proposito guerrafondaio e nella direzione di incentivare la pace nello stesso Paese yemenita. Ma gli Stati autori della guerra in Yemen sono proprio gli Emirati Arabi e l’Arabia Saudita e tale dato può creare un certo imbarazzo.

Il 2019 è stato battezzato dagli arabi residenti negli Emirati Arabi l’anno della tolleranza, pertanto il momento storico è quanto mai propizio per il Papa per effettuare tale visita apostolica, durante tale soggiorno Papa Francesco sarà accompagnato, nel ruolo di capo dell’autorità religiosa sunnita, dal prestigioso imam Ahmad Muhammad Al-Tayyib che farà gli onori di casa.

Vi è fervente attesa per la Santa messa che Papa Francesco celebrerà in uno dei luoghi rappresentanti la terra sacra dell’Islam, e per le caustiche parole che il Papa espliciterà contro il male e le ipocrisie che insidiano il mondo e gli uomini, ma sicuramente non lesinerà nel comunicare i messaggi positivi e amorevoli che lambiscono i cuori e le coscienze estrapolati del Vangelo di Cristo.

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