Morrone al GAI: “Tutti i cittadini europei devono avere gli stessi diritti”

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di Antonella Celletti

Il sottosegretario ha partecipato al Palazzo del Parlamento di Bucarest al Consiglio europeo Giustizia e Affari interni (GAI) affrontando, tra gli altri, il tema della modernizzazione dei servizi

I ministri europei della Giustizia in Romania

Il futuro della cooperazione giudiziaria in materia civile e commerciale. E’ il tema su cui si è incentrato il dibattito di questa mattina al Palazzo del Parlamento di Bucarest, in Romania, per il Consiglio europeo Giustizia e Affari interni (GAI), a cui hanno partecipato i ministri della Giustizia dei Paesi europei. Per l’Italia era presente il sottosegretario Jacopo Morrone, che ha evidenziato l’importanza di migliorare l’attuazione degli strumenti già esistenti, favorendone una maggiore conoscenza tra gli operatori.

“L’Italia auspica un costante investimento nel settore della digitalizzazione e della modernizzazione dei servizi – ha dichiarato Morrone – per migliorare la qualità della giustizia a vantaggio di tutti i cittadini europei. Occorre, altresì, rafforzare gli strumenti di definizione extragiudiziale delle liti transfrontaliere, soprattutto nel settore del diritto di famiglia e dei consumatori, anche attraverso la promozione di accordi con Paesi terzi”. Un altro settore strategico per l’Unione europea, citato dal sottosegretario, è quello dell’Intelligenza artificiale. Al riguardo Morrone ha detto: “Non si può fermare il progresso tecnologico ma bisogna tutelare i diritti fondamentali”.

Ultima considerazione espressa, non certo per importanza, è stata quella della necessità di predisporre “misure legislative per potenziare la protezione degli adulti vulnerabili, a fronte degli scarsi risultati della Convenzione dell’Aja del 2000”. “Tutti i cittadini dell’Unione – ha rilevato il sottosegretario – devono poter beneficiare degli stessi diritti, anche quelli con disabilità, per i quali la libertà di circolazione non può dirsi effettiva, se la persona vulnerabile non può circolare assieme alla misura che la protegge. L’Italia è impegnata in questa direzione e auspica, quindi, regole comuni europee sulla competenza giurisdizionale, la legge applicabile, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni”.

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