Elezioni regionali in Abruzzo: alleanza vincente del centrodestra

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Elezioni regionali in Abruzzo: si riconferma vincente l’alleanza di centrodestra, candidato Marsilio al 48% 

Trionfo del centrodestra, la Lega in testa come partito capofila al 25%, il centrosinistra con il candidato Legnini si aggiudica il 30% delle preferenze, delusione per il M5S che cala nei consensi soltanto al 20%

di Montanaro Monica

Secondo il verdetto delle prime proiezioni sui risultati politici delle elezioni del rinnovamento del consiglio regionale in Abruzzo, la collocazione dei primi tre partiti principali è in sequenza discendente: vittoria soddisfacente della coalizione di centrodestra che con il candidato esponente del partito di Giorgia Meloni, Marco Marsilio senatore di Fratelli d’Italia di origini abruzzesi, incassa il 48% dei consensi degli elettori regionali; a discendere, con un distacco consistente, la coalizione di centrosinistra che perde la guida della Regione, è rappresentata dal candidato Giovanni Legnini, ex vicepresidente del Csm, raggiunge la soglia del 30%; inaspettatamente la discesa in postazione terza della candidata del Movimento 5S, Sara Marcozzi, consigliere regionale uscente, si ferma al 21%.

Codesta appuntamento elettorale costituisce un banco di prova importante per testare la tenuta e il peso effettivo in termini di apprezzamento della base elettorale, nonché per preconizzare la riproponibilità nel tempo, dell’alleanza di governo giallo-verde.

In una visione lungimirante il 2019 è un anno ricco di appuntamenti elettorali, soltanto per il  rinnovamento dei consigli regionali le date previste sono ben 6, di cui quello abruzzese rappresenta il primo di essi, collocato a breve distanza e propedeutico in vista delle elezioni europee, appuntamento decisivo che determinerà la sorte dei vari partiti sia all’interno della compagine governativa che parlamentare.

Dunque come confermano i sondaggi da svariati mesi la coalizione di centrodestra ottiene buoni risultati elettorali e  sembra essere un’ulteriore conferma affinché i partiti appartenenti a quest’area politica rimangano uniti e ritornino a riproporsi insieme anche sul piano politico nazionale.

Marco Marsilio si aggiudica il ruolo di governatore della Regione Abruzzo, sostenuto dalle liste di Fratelli d’Italia, nella coalizione con Lega, Forza Italia, Azione Politica, Unione di Centro-Dc-Idea, gli exit poll riportano il dato su tale candidato del 48% preconizzando lo sfioramento del 50%.

Nella coalizione di C-Dx il partito di cui è segretario Matteo Salvini rispecchia l’entusiasmo crescente attestato negli ultimi mesi di una buona componente del popolo italiano riguardo la Lega, difatti guadagna il posto di  movimento leader ottenendo il maggior numero di voti, raggiunge il dato del 27% dei consensi dell’elettorato regionale in un crescendo di punti rispetto alle passate elezioni.

La coalizione di centrosinistra ha invece proposto il candidato Legnini, politico noto con degne referenze, ex sottosegretario alla presidenza del consiglio del governo Letta e vicepresidente del Csm, supportato oltre che dal Pd da 7 liste civiche: Abruzzo in Comune; Centristi per l’Europoa-Solidali e Popolari per Legnini; Progressisti con Legnini-Sinistra Abruzzo-Leu; Avanti Abruzzo-Italia dei Valori; Abruzzo Insieme-Abruzzo Futuro; Legnini Presidente; + Abruzzo Centro-Democratico. Nonostante l’appoggio di numerosi partiti di contorno che abbracciano un’area vasta dell’ideologia di sinistra, Legnini non ha fatto guadagnare molte posizioni al C-Sx nazionale rispetto al risultato storico in ribasso delle politiche del 4 marzo scorso, difatti si ferma al 32% con una previsione oscillatoria fino al 34%.

Il Movimento 5 stelle come da norma si presenta agli incontri elettorali in solitaria, la candidata esponente del stesso è la grillina Sara Marcozzi, 41 anni e consigliere regionale uscente, pupilla del Movimento che l’ha proposta come cavallo vincente per aggiudicarsi il posto ambito di governatore, ma l’esito ha sconfessato tale auspicio mancato dai vertici del Movimento. Le proiezioni sondaggistiche attestano il dato del 21%, alquanto deludente come risultato comparandolo a quello delle Politiche del 2018 quando il Movimento 5S raggiunse l’esito ragguardevole del 40% delle preferenze degli elettori. Tale dato potrebbe creare ulteriore sconcerto e malumore all’interno dell’universo grillino, andando a pregiudicare il divario tra le due anime antagoniste del Movimento, una delle quali non parteggia per la conservazione del contratto di governo ed osteggia le idee e il programma politico della Lega, particolarmente quelle del suo segretario Salvini.

A candidarsi alla carica di governatore della Regione Abruzzo vi è un quarto esponente politico, quello di Casapound, Stefano Flajani che ha incassato una quota risicata di voti, l’1,2%.

Secondo una stima provvisoria del campione dei votanti presentatisi a tale appuntamento elettorale, si è appurata un’affluenza in calo rispetto al valore complessivo delle scorse elezioni, il dato statistico dei votanti ammonta al 52% rapportandolo al totale degli aventi diritto, ma è un dato in aggiornamento.

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