“Ha consapevolmente violato privacy dati”, Fb sotto accusa  

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Facebook ha “consapevolmente” violato le leggi sulla privacy dei dati. E’ questo il ‘verdetto’ emerso dai parlamentari britannici che hanno accusato Facebook di avere “intenzionalmente e consapevolmente” violato la privacy dei dati e le leggi anticoncorrenziali mentre chiedevano alle società di social media di assumersi responsabilità legali per i contenuti condivisi sulle loro piattaforme. Un rapporto del Comitato Digitale, Cultura, Media e Sport pubblicato oggi sottolinea che “le società di social media non possono nascondersi dietro la pretesa di essere semplicemente una ‘piattaforma’ e sostenere che non hanno alcuna responsabilità nel regolare il contenuto dei loro siti”.

Il comitato dei legislatori britannici, che ha esaminato una raccolta di e-mail interne di Facebook, ha accusato il gigante tecnologico di essere “disposto a scavalcare le impostazioni sulla privacy dei suoi utenti per trasferire dati ad alcuni sviluppatori di app“. I legislatori hanno anche accusato l’amministratore delegato Mark Zuckerberg di mostrare “disprezzo” al Parlamento britannico scegliendo di non apparire davanti alla commissione né di “rispondere personalmente a nessuno dei nostri inviti”.

Il rapporto ha rilevato che la struttura di gestione “opaca” di Facebook “sembrava essere progettata per nascondere la conoscenza e la responsabilità di decisioni specifiche”. Il comitato ha chiesto l’istituzione di un codice etico obbligatorio supervisionato da un regolatore indipendente per redigere un regolamento di comportamenti accettabili e inaccettabili sui social media.

“Il processo dovrebbe stabilire una chiara responsabilità legale per le società tecnologiche di agire contro contenuti dannosi e illegali concordati sulla loro piattaforma”, afferma il rapporto. L’autorità di regolamentazione dovrebbe avere la possibilità di avviare procedimenti giudiziari “con la prospettiva di amministrare grandi multe” per società non conformi. Facebook ha dovuto affrontare richieste di maggiore regolamentazione tra le rivelazioni sulla sua privacy. E in questo quadro si includono le rivelazioni di Cambridge Analytica, una società di consulenza con base a Londra, che è stata in grado di raccogliere i dati di Facebook fino a 87 milioni di utenti in tutto il mondo.

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