Auto sul molo inghiottita dal mare 

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Catania protagonista di un terribile evento: auto sul molo inghiottita dal mare 

Le ricerche complicate dei tre giovani scomparsi a causa della grossa mareggiata che ha investito la loro auto, hanno fatto rinvenire soltanto due dei tre corpi dei ragazzi vittima del maltempo

di Monica Montanaro

L’evento catastrofico accaduto ieri a Catania, la cui dinamica ha visto protagonisti tre giovani ragazzi, usciti come molti loro coetanei per trascorrere delle ore di svago durante l’agognato weekend. Le tre malcapitate vittime, Margherita Quattrocchi di 21 anni, Enrico Cordella di 22 anni fidanzato di quest’ultima, e un amico della compagnia abituale Lorenzo D’Agata di 27 anni, nel pomeriggio di domenica viaggiavano a bordo di un auto Panda raggiungendo il molo del porticciolo presso Santa Maria La Scala, una frazione di Acireale, sfidando le potenti sferzate di vento e l’impetuosa mareggiata, che durante il fine settimana scorso hanno colpito tutto il sud Italia, si sono accostati al molo indolenti delle imponenti onde del mare che li sovrastavano, probabilmente perché, come tanti giovani della loro età, hanno preferito giovarsi del panorama suggestivo noncuranti dei pericoli incipienti per ammirare e condividere la visione dello scenario tempestoso, piuttosto che salvaguardare la propria vita mettendosi in salvo.

Purtroppo l’imprevisto fatale è giunto ad interrompere tale loro momento meditativo, un’onda più corposa li ha completamente investiti trascinando l’auto su cui erano collocati direttamente in mare, impedendo loro qualsiasi possibilità di fuga salvifica.

La macchina dei soccorsi si è mossa tempestivamente per espletare le loro funzioni, purtroppo a causa del maltempo incessante l’inizio delle pratiche di soccorso è stato frenato e procrastinato all’alba della mattina seguente, poiché il mare grosso ha impedito ai sommozzatori del corpo dei vigili del fuoco di proseguire con le immersioni, e allo stesso modo il forte vento non ha permesso l’intervento degli elicotteri.

Dunque all’alba del giorno successivo è stato possibile far partire le ricerche, che in breve tempo hanno soltanto rinvenuto delle esigue tracce della caduta in mare dei tre giovani caduti in disgrazia, ossia alcuni oggetti appartenenti ad essi: il paraurti della Panda con attaccata la targa del veicolo, un portafogli, una sciarpa e una scarpa, piccoli indizi ma che hanno fatto sin da subito presagire il peggio.

In seguito è comparso all’occhio scrutatore dell’equipaggio di un elicottero della Guardia di costiera il corpo di uno dei tre ragazzi, rilevato in alto mare e prontamente recuperato dagli uomini della motovedetta della stessa Guardia costiera alle ore 9,30,  situato a un miglio e mezzo a sud del porto di Santa Maria La Scala, nella zona da cui le tre vittime sono state risucchiate con l‘auto dal mare in tempesta.

Trascorse altre due ore è stato rinvenuto anche il secondo corpo privo di vita dell’altro giovane della compagnia di amici. Mentre durante il pomeriggio è stata recuperata l’auto che ha intrappolato i tre giovani catanesi dal fondale antistante il porto.

Nonostante la tempesta di vento che ha afflitto la Sicilia per ben due giorni si sia placata, non ha comunque permesso di ridare agli uomini del soccorso e ai suoi cari l’ultimo giovane corpo caduto vittima del terribile e nefasto avvenimento naturale.  Le ricerche proseguono incessanti nella flebile speranza di poter perlomeno dare al terzo corpo smarrito in mare la dovuta e degna accoglienza nelle mani dei suoi intimi c

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