Il popolo del Pd torna ai gazebo, si sceglie il leader

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A un anno dalla sconfitta alle politiche, domani si vota alle primarie per scegliere il segretario fra Zingaretti, Martina e Giachetti. La speranza e’ di superare il milione di voti. Renzi fa gli auguri ai tre candidati Giachetti, Martina e Zingaretti e assicura: chiunque vinca non dovra’ temere “alcuna guerriglia, come quella che io ho subito”. E mentre si discute sul rapporto con M5s, dice bene al fatto che ‘tutti e tre abbiano escluso accordi con i Cinque Stelle e ritorni al passato’. E aggiunge che non sono primarie non contro di lui: ‘sarebbe il riflesso condizionato di chi combatte il Matteo sbagliato’, riflette.

“Oggi e domani. Per la primavera democratica #primalepersone”. E’ questo il messaggio che ha postato sui social il segretario reggente del Pd Maurizio Martina, che è candidato alle primarie, dal corteo ‘People – Prima le persone’ in corso a Milano. Il messaggio è accompagnato da una foto che lo ritrae accanto al governatore del Lazio Nicola Zingaretti, anche lui candidato alla segreteria del Pd.

Il candidato alle primarie del Pd Nicola Zingaretti, a margine del corteo ‘People – Prima le persone’ ha dichiarato: “Essere radicalmente opposti a Salvini vuol dire risolvere in maniera giusta i problemi che Salvini cavalca ma non risolve perche’ questo e’ il suo vero punto debole, cavalca le paure ma ne ha bisogno quindi non li risolvera’ mai i problemi che sono alla base delle paure”. “Questa maggioranza vive sulla propaganda, sulla gestione del potere – ha proseguito Zingaretti – ma e’ motivata solo dalla cultura dell’odio ma l’odio non produce lavoro, crescita e serenita’, per questo serve un’altra idea di Paese”. Il governatore del Lazio fa anche riferimento al vecchio zoccolo duro della Lega “Salvini sta tradendo inoltre la sua storica base elettorale, perche’ questo governo e’ contro l’Italia ma soprattutto contro il Nord del Paese. E’ un governo che in 9 mesi ha permesso che si bloccasse il Paese, che crollasse la produzione industriale, il fatturato, il lavoro, bloccando le opere pubbliche anche e soprattutto quelle del Nord”. “Questa ossessione di Salvini di mettere il naso ovunque, perfino a Sanremo con Mahmood e Ultimo, sono in realta’ devastanti segnali di debolezza – ha concluso Zingaretti – perche’ non puo’ raccontare agli italiani quanto il lavoro e’ cresciuto perche’ e’ calato, quanto vanno bene le aziende perche’ stanno andando peggio, quanto siamo piu’ felici perche’ in realta’ siamo sempre piu’ preoccupati, quindi manca un’alternativa”.

“Vi rubo pochi secondi per chiedervi di fare il massimo in queste ore fino a domenica perche’ tanti elettori del partito democratico partecipino alle nostre primarie. Pensiamo all’Italia. Pensiamo prima di tutto al bisogno che c’e’ di costruire un’alternativa forte, sociale, popolare a questo governo pericoloso che ci sta facendo fare clamorosi passi indietro. Serve una nuova stagione dei democratici, serve un nuovo Partito democratico unito, aperto, plurale. Io mi candido per questo, noi ci candidiamo per questo. Sara’ un grande lavoro, sara’ un lavoro soprattutto per gli italiani, fianco a fianco come devono fare i democratici in questo tempo”. Cosi’ in un video su Facebook il candidato alla segreteria del Partito democratico Maurizio Martina.

“Con me segretario del Pd, Carlo Calenda sarebbe a casa”. Lo ha detto Roberto Giachetti alla manifestazione di chiusura della sua campagna per le primarie, alla quale e’ intervenuto lo stesso ex ministro. Calenda si e’ lamentato che dopo la sua iscrizione “qualcuno nel Pd mi ha detto ‘esci e fai un tuo partito e dopo ci alleiamo’”. “Noi dovremmo baciare per terra – ha detto Giachetti nel suo intervento – quando Carlo ha deciso di iscriversi, perche’ con le sue idee ci permette di parlare a molta piu’ gente di quanto noi saremmo capaci. Per questo con me segretario del Pd, Carlo Calenda sarebbe a casa”.

“La normalizzazione del Pd oggi significherebbe la sua morte”. Lo ha detto Carlo Calenda intervenendo alla manifestazione di chiusura della campagna per le primarie di Roberto Giachetti e Anna Ascani. “Zingaretti – ha affermato l’ex ministro – in una intervista ha detto che io ho usato la clava contro il Pd, ma in realta’ io ho usato il defibrillatore, perche’ il Pd era tutto concentrato a parlare solo di congresso, completamente slegato dalla realta’”, mentre con il manifesto “Siamo europei” il Partito e’ stato ricondotto a “ragionare sul presente”, cioe’ sui rischi che si corrono alle europee se vincono i populisti. Rivolgendosi poi ai sostenitori della mozione Giachetti-Asccani presenti in sala, Calenda ha aggiunto: “questo luogo mi si confa’, perche’ e’ un po’ matto. In sala c’e’ uno spunto pioneristico che va conservato, per l’Europa e per il Pd”.

“Domani andro’ a votare alle primarie del Pd perche’ credo che sia importante per la sinistra”: cosi’ ha annunciato Giuliano Pisapia, che sta partecipando alla manifestazione ‘People – prima le persone’. “Credo che tutti dovrebbero andare a votare e faccio un appello per questo – ha aggiunto – perche’ riguarda un pezzo importante del centrosinistra e riguarda il futuro del Paese”.

Domenica 3 marzo si vota per eleggere il segretario del Pd. I candidati a guidare il partito sono Maurizio Martina, Nicola Zingaretti e Roberto Giachetti. Ai gazebo si sceglieranno anche i componenti dell’Assemblea nazionale, il massimo organismo democratico del partito creato per decidere sulla politica e sull’organizzazione del Pd. Rimane in carica quattro anni, come la segreteria, ed è composto da mille persone elette alle primarie con le liste collegate ai candidati, cui si aggiungono trecento rappresentanti eletti in concomitanza con le elezioni delle Assemblee regionali e cento componenti eletti dai parlamentari.Ecco un breve vademecum sul voto ai gazebo.

QUANDO SI VOTA? – I seggi saranno aperti dalle 8 alle 20.

DOVE? – Sono circa 7mila, tra sedi Pd e gazebo allestiti in piazza, i seggi presenti in tutta Italia. Per trovare quello più vicino basta collegarsi al sito del Pd dedicato alle primarie(https://www.pdprimarie2019.it) e inserire il proprio comune ed eventualmente anche il numero della sezione elettorale, che si trova sulla tessera con la quale si vota alle elezioni Politiche o Amministrative.CHI PUO’ VOTARE? – Per votare è necessario recarsi al seggio con un documento di riconoscimento in corso di validità e la tessera elettorale. Gli elettori fuorisede, i giovani fra i 16 e i 18 anni, i cittadini italiani residenti all’estero o temporaneamente all’estero che si siano precedentemente registrati online (il termine è scaduto lo scorso 25 febbraio) devono presentarsi con un documento di riconoscimento. I cittadini comunitari non italiani ed extracomunitari possono votare portando un documento di riconoscimento o il permesso di soggiorno o ancora la ricevuta di richiesta di rinnovo.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE – Chi vuole votare deve versare un contributo minimo di due euro.

PER VOTARE BISOGNA ESSERE ISCRITTI AL PD? – No, basta firmare una dichiarazione in cui si conferma di riconoscersi nella proposta politica del Pd e di sostenere i Dem alle prossime elezioni.

COME ESPRIMERE LA PROPRIA PREFERENZA? – L’elettrice/elettore sceglie il suo segretario tracciando un unico segno su una delle liste di candidati all’Assemblea nazionale.CHI VINCE? – Vince il candidato che avrà ottenuto il 50 per cento più uno dei consensi, che corrispondono ai componenti dell’assemblea nazionale attraverso il meccanismo delle liste collegate. La proclamazione ufficiale a segretario avviene durante la prima riunione dell’Assemblea nazionale, che è già stata convocata per domenica 17 marzo. Se nessun candidato raggiunge la maggioranza assoluta, i due più votati vanno al ballottaggio. A scegliere il segretario saranno quindi i mille delegati eletti nel corso della prima Assemblea nazionale.

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