Il radiotelescopio è inserito nell’ESFRI (European Strategy Forum on Research Infrastructures) e, potenziando di 50 volte la capacità massima di osservazione dell’Universo nella banda radio, aprirà la strada allo sviluppo di nuove conoscenze sulle leggi fondamentali che governano l’Universo e di innovazioni tecnologiche potenzialmente ad alto impatto sociale, in particolare nel campo della telefonia mobile. Insieme all’Italia hanno firmato Australia, la Cina, Olanda, Portogallo, Sudafrica, Regno Unito. Sono attese altresì ricadute positive per il sistema industriale italiano che sarà chiamato a contribuire alla costruzione del sistema.
L’Italia, attraverso l’Istituto Nazionale di Astrofisica, è membro fondatore dell’attuale società di diritto privato britannico (SKA Organization) che dal 2011 ha coordinato la fase preparatoria del progetto. In coordinamento con la Farnesina, l’INAF continuerà a rappresentare l’Italia negli organismi direttivi della nuova organizzazione.