Due sentenze “mortali per il processo di cancellazione del concetto di raptus”, un
concetto “obsoleto e inesistente dal punto di vista scientifico, a cui ancora si ricorre per giustificare azioni efferate, di prevaricazione e sottomissione delle donne”. Così il presidente del Comitato scientifico Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere,
Claudio Mencacci, commenta le
recenti sentenze di Bologna e
Genova di riduzione della pena per casi di femminicidio.
Lo psichiatra, direttore del Dipartimento Salute mentale e Neuroscienze, Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano, parla di “legittimazione della brutalità, della violenza emotiva e del possesso, che non vanno confuse con nessuna condizione psicopatologica in grado di ridurre la capacità di giudizio”.