Crescita economia italiana con l’internazionalizzazione a rete delle pmi manufatturiere

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Commercialisti, consulenti e manager insieme per la produzione sostenibile e strutturata.

Considerazioni concernenti la situazione.
L’Istat ha confermato il calo nella produzione, l’Eurostat la diminuzione del Pil. Il fatturato delle Grandi Imprese è diminuito.
La crescita strutturale e l’approccio culturale delle PMI contribuiscono alla crescita del Paese; secondo gli ultimi rapporti soltanto il 27% dei giovani Italiani ritiene che il Paese si impegni a promuovere una cultura imprenditoriale, rispetto ad una media dei Paesi del G20 pari al 57%. È necessario un intervento parallelo ai tradizionali, mirato all’incremento della produttività delle PMI manifatturiere italiane, che non distragga gli Imprenditori, non modifichi le loro scelte strategiche; che generi nuovo PIL centrato su economia reale, più produzione, più fatturato estero perché il mercato domestico è saturo.

La scelta di escludere la leva dell’export dalle politiche pubbliche viene spesso giustificata dalla composizione del nostro tessuto imprenditoriale, scarsa massa critica e ridotte disponibilità finanziarie. La mini-dimensione delle imprese italiane costituisce uno degli obiettivi prioritari per la crescita; una via, l’internazionalizzazione strutturata, intesa non come vendita all’estero ma come penetrazione qualificata nei mercati esteri lontani. Il futuro sono i mercati lontani oltre Oceani ad alto potenziale commerciale, verso i quali è fondamentale che le imprese abbiano nozione del metodo e risorse per essere attrattive.
Le nostre PMI manifatturiere per operare verso i Paesi esteri logisticamente onerosi hanno bisogno di un nuovo approccio culturale: definire e condividere scopi, risorse, capacità, ambiente nel quale si opererà.

É alto il potenziale delle PMI manufatturiere: esportano il 29% contro il 50% di altri Paesi, pesano soltanto il 12% c.a. sull’export italiano, si rivolgono ai mercati lontani oltre Oceani in modalità occasionale. La Germania esporta il 46% di quanto produce, circa 3.500 miliardi, più del doppio dell’Italia; nel 2017 ha accumulato un surplus commerciale di 296,4 MLD di dollari, pari all’8% del PIL tedesco e allo 0,4% del PIL mondiale, nessun Paese al mondo ha fatto meglio.
Una delle modalità operative per il miglioramento.
La situazione richiede aggregazioni complesse e flessibili, coordinate da Commercialisti, Consulenza strategica (la luce per l’imprenditore che non vede)-aziendale e manager capaci di irradiare modalità collaborative e connessioni fra Soggetti legati da un obiettivo prioritario condiviso; rigenerare ed armonizzare il tessuto industriale italiano. Le tecnologie digitali consentono piattaforme valoriali interdisciplinari che discutono di centralità degli obiettivi, ottimizzazione delle risorse, flessibilità, recupero economico dei territori.

I Commercialisti dal 2016 hanno deciso di assistere i clienti che puntano all’estero con l’obiettivo di valorizzare il loro ruolo sulle questioni tecnico-operative connesse alla internazionalizzazione.
Una delle Strategie Internazionali per lo Sviluppo Economico dell’Italia, anche per gli accordi Cina e Mercosur.
La società agente in esclusiva con rappresentanza per la penetrazione (attacco) nei mercati lontani oltre Oceani ad alto potenziale commerciale; indipendente, residuale rispetto alla programmazione di ciascuna azienda (esporta i prodotti delle imprese socie nei Paesi dove le stesse non sono presenti); promuove i singoli prodotti con etichette originali; opera in parallelo alla ordinaria programmazione delle imprese partecipanti; è partecipata pariteticamente tramite una società fiduciaria dalle imprese che hanno volontà di crescere e capacità produttiva, però non hanno le risorse. La società opera per macro-risultati, è basata su macro-numeri al fine di abbattere i costi manageriali, professionali e di comunicazione; è amministrata da un Manager e due Consiglieri indipendenti; è sostenuta da una percentuale sul fatturato. I Commercialisti rappresentano i Mandanti all’assemblea amministrata da una Società Fiduciaria, che garantisce anche l’Accordo basato su obiettivi concordati con i Manager‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬‬.
Preparazione.

Per l’inizio dell’attività d’impresa, una Società Fiduciaria custodisce in deposito i modesti contributi dei soci; i Commercialisti mandatari definiscono il punto di pareggio sulla base della capacità produttiva dei loro clienti.
Costituzione della società agente (Srl o Spa), scelta della Banca e relativa Società Fiduciaria, analisi degli Standard delle varie aziende, contrattualistica, armonizzazione bancaria, informatica e logistica, individuazione dei Paesi di sbocco e relativi standard distributivi, valutazione bancaria dei finanziamenti per l’incremento della produttività. Tempistica sei mesi.

NOTA.
• Una legge potrà prevedere vantaggi fiscali e finanziari concernenti per l’incremento della produzione, vincolati al nuovo fatturato estero generato dall’Agenzia a rete indiretta aperta.
• Art. 4 della Costituzione, “ogni Cittadino ha il dovere di svolgere un’attività che concorra al progresso materiale della società”, al benessere sociale, all’aggregazione delle preferenze individuali in preferenze collettive.
angelo iaselli ( a.iaselli@angeloiaselli.it )

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