“La mia passione per i gialli”: intervista ad Annalisa Strada

Teocrazia e Cristianità oltre Tevere

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Annalisa Strada è una scrittrice di narrativa per ragazzi, molto apprezzata anche dal pubblico degli adulti. Il 10 Gennaio ha pubblicato con la nota casa editrice Harper Collins Italia, il suo primo romanzo per adulti, scritto in collaborazione con Gianluigi Spini. Il libro si intitola “Più fiori che opere di bene” ed è un giallo che ha come protagonista una fioraia di nome Clotilde Grossi. Clo è un’appassionata lettrice di gialli e si ritroverà improvvisamente ad investigare su un duplice omicidio che sconvolgerà la tranquillità della città di Bergamo.

Il successo di “Più fiori che opere di bene” è da imputare a questo personaggio a cui il lettore non può fare a meno di affezionarsi. Clotilde riesce a scoprire verità nascoste grazie al suo intuito, il suo essere sfrontato e civettuolo. È una perfetta “ficcanaso”. Per istigare le persone a confidarsi con lei e confessarle verità, aneddoti, segreti, Clotilde si presenta al cospetto di queste persone con un mazzo di fiori. Facendo così intralcia le ricerche del Commissario Leonardi, suo antagonista nelle ricerche investigative.

Più fiori che opere di bene” è un giallo che si legge tutto d’un fiato grazie ad una scrittura genuina e scorrevole. Le indagini di Clotilde ammaliano e soprattutto il suo modus operandi affascina il lettore pagina dopo pagina. Il finale fa sperare in un sequel.

Di questo giallo avvincente ce ne parla la scrittrice Annalisa Strada, in questa interessante intervista:

Come mai la scelta del genere giallo come esordio nella letteratura per adulti?

Il giallo è il mio genere preferito. Lo testimonia il mio accanimento verso i romanzi gialli di cui sono una grande lettrice da anni. MI piace questo genere perché crea suspense nel lettore e suscita emozioni forti e intense in chi legge.

Com’è nata l’idea di creare un personaggio avvincente come quello di Clotilde Grossi?

Clotilde è una fioraia di trentasette anni che si contraddistingue per la sua ironia, intuito e perspicacia. È un po’ metifasfelica e accanita lettrice di gialli. È ficcanaso e ama intrufolarsi nelle vite e storie altrui. Ho voluto presentare con lei un personaggio capace di rappresentare le innumerevoli sfaccettature dell’universo femminile. Clotilde rappresenta la donna a 360 gradi. È tante donne messe insieme.

Il finale fa immaginare ad un sequel. Ci ha pensato?

Ci ho pensato eccome! Io e il mio consorte stiamo già progettando una seconda storia con protagonista l’avvincente Clotilde Grossi. Per il momento però è solo un’idea pensata. Stiamo aspettando a concretizzarla. Vogliamo prima vedere cosa pensano i nostri lettori di “Più fiori che opere di bene”.

C’è un personaggio tra quelli minori a cui è particolarmente affezionata e e perché?

Mi piace molto il personaggio di Carlo, proprietario di un negozio di pompe funebri e fidanzato innamoratissimo di Clotilde. Carlo rappresenta il fidanzato ideale che tutte noi vorremmo avere. Carlo è così premuroso, paziente, comprensivo e attento a soddisfare le esigenze della sua amata. L’aiuta costantemente nelle sue ricerche.

In Clotilde è possibile rintracciare Annalisa Strada?

Chi mi conosce bene sostiene che è possibile rintracciare parti del mio carattere in Clotilde come l‘essere spigliata, allegra, cocciuta e determinata.

Com’è stato collaborare con Gianluigi Spini nella scrittura di “Più fiori che opere di bene”?

Con Gianluigi collaboro da tanti anni con molto entusiasmo. È un ottimo partner letterario. Abbiamo molte idee affini anche se a volte divergono ma anche questo ci arricchisce artisticamente e umanamente. Anche questa collaborazione ci ha divertito e unito di più.

Essendo una docente di lettre, c’è un modo privilegiato per avvicinare i ragazzi di oggi al mondo della lettura?

Occorre avvicinare i ragazzi alla lettura in maniera giocosa, con leggerezza come se fosse un piacere e non un obbligo. Bisogna trattare tematiche interessanti e personaggi nei quali essi si possono identificare con facilità e lasciare un segno nel loro percorso di crescita.

Mariangela Cutrone

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