Sulla famiglia è scontro nel Governo

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LITE SALVINI-DI MAIO SULLA 194. L’IRA DI CONTE

La legge 194 non si tocca, ma no a donne-bancomat e all’utero in affitto. Sfigati? Felice di esserlo’, dice il leader leghista. ‘Fanatici, stile da Medioevo, qui il futuro’, replica il capo M5s dalla contro-kermesse organizzata a Roma. E’ scontro a distanza tra Salvini e Di Maio. Botta e risposta anche su Spadafora. ‘Si occupi delle adozioni’, attacca Salvini. ‘La delega e’ di Fontana’, replica Di Maio. Alla fine di una giornata carica di tensioni una dura nota di Palazzo Chigi conferma la tesi M5s: ‘I ministri studino le cose prima di parlare o si fa solo confusione’.

Matteo Salvini, polemizza a distanza con il sottosegretario con delega alle pari opportunità del M5S, Vincenzo Spadafora, molto critico nei confronti dell’evento di Verona sulla famiglia. “Si occupi di rendere più veloci le adozioni, ci sono trentamila famiglie che aspettano”, dice il leader della Lega. La risposta arriva da Luigi Di Maio, impegnato proprio con Spadafora in un evento per i giovani a Roma. “Almeno le deleghe bisognerebbe leggerle prima di accusare qualcuno. Quella alle adozioni non è del sottosegretario Spadafora è una delega che ha in capo il presidente del Consiglio dei ministri e il ministro Fontana in compartecipazione. Evitiamo di dire cose inesatte”, spiega Di Maio. E Salvini replica di nuovo: “Sulle adozioni mi aspetto di più dal presidente del Consiglio. Sarò il primo a stimolarlo perché siano più veloci”. E’ polemica politica, al punto che deve intervenire il premier Giuseppe Conte: “La delega in materia di adozioni di minori italiani e stranieri è attualmente ed è sempre stata in capo al ministro della Lega Fontana. Il Presidente del Consiglio ha solo mantenuto le funzioni di Presidente della Commissione per le adozioni internazionali. Spetta quindi a Fontana adoperarsi – come chiesto da Salvini – per rendere le adozioni più veloci e dare risposta alle 30.000 famiglie che aspettano”. Parole chiare contenute in una nota diffusa da Palazzo Chigi. Ma Conte aggiunge: “Rimane confermato che bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare nei ministeri tutti i giorni e studiare le cose prima di parlare altrimenti si fa solo confusione”.

Poi è Di Maio ad aggiungere che “nel contratto di governo non c’è niente di quello che stanno discutendo a Verona”. In Veneto, ribadisce il vicepremier, c’è il passato rappresentato da “fanatici che affrontano il tema della Famiglia in stile medievale”. E chi mangia al loro tavolo “la pensa come loro”.

“Quel congresso è evidentemente in controtendenza: stanotte metteremo tutti l’orologio un’ora avanti, loro l’hanno messo indietro di qualche secolo”. Così il ministro Alfonso Bonafede, a margine del Rousseau City Lab a Genova, ha risposto ironicamente ai cronisti, che hanno chiesto un commento sul Congresso mondiale della Famiglia a Verona “Io non sarei mai andato, né come semplice cittadino, né come rappresentante delle istituzioni – ha poi aggiunto – Il nostro Paese ha bisogno di un segnale completamente differente, il segnale forte che deve arrivare è che la donna ha un ruolo fondamentale e imprescindibile”. “I valori espressi in quel congresso sono totalmente incompatibili con i valori e la visione che il Movimento ha della società e della Famiglia” ha concluso.

“Sulla famiglia nel MoVimento ognuno ha le sue sensibilità. Ad esempio per me è madre e padre, non l’ho mai nascosto, e non ho la presunzione di voler imporre la mia idea a qualcun altro. Ma a Verona non ci sono andato comunque. E sapete perché? Perché il problema è che lì, la madre, non è considerata una donna!”. Lo ha detto Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle, in un post su Facebook. Per Di Maio “il problema è che lì c’è chi vuole negare i diritti degli altri. Diritti conquistati con battaglie durate anni. Queste libertà non possono essere messe in discussione per ideologia. Uno può essere contrario all’aborto e non praticarlo, ma mettere in discussione la libertà individuale su questo punto è inaccettabile. È questo il tema”. A Verona, ha ricordato, “è stato distribuito un finto feto come gadget, ho letto dichiarazioni sconvolgenti sulla legge sull’aborto, alcuni partecipanti hanno persino negato il femminicidio. E se vai a mangiare al loro stesso tavolo, per me, la pensi come loro. Ma tant’è”. “Ciò su cui non transigo, invece – ha sottolineato il vicepremier – è proprio questa ridicola rincorsa a strumentalizzare le difficoltà di madri e padri. Si parli di famiglia, d’accordo, ma senza strumentalizzare, come invece sta provando a fare qualcuno, da sinistra a destra.Pensiamo piuttosto a dare incentivi alle giovani coppie, pensiamo agli sgravi fiscali per le famiglie monoreddito con più figli a carico, ad aiutare le mamme a conciliare tempi di vita e di lavoro”. La famiglia, ha sostenuto Di Maio, “non è un palco, né una piazza, è una cosa seria. E la politica ha un altro compito: oltre quello di parlare e organizzare congressi, deve risolvere i problemi!”. Infine, “riguardo alla gaffe della Lega sulle adozioni, passiamo la mano…”.

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