Istat: cala ancora la fiducia di consumatori e imprese

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Clima di fiducia ancora in calo. E’ il terzo dato consecutivo registrato dall’Istat. Ad aprile l’indice passa da 111,2 a 110,5. E’ il livello più basso da luglio 2017. Anche la fiducia delle imprese torna a scendere: da 99,1 a 98,7. In particolare, per la manifattura si tocca il minimo da febbraio. Fa eccezione il settore delle costruzioni, con un aumento che riporta al massimo da aprile 2007.

Ad aprile la fiducia dei consumatori italiani cala per il terzo mese di fila e anche il sentiment delle imprese peggiora. Lo rileva l’Istat. Nel mese l’indice del clima di fiducia dei consumatori passa da 111,2 a 110,5 e una dinamica negativa si rileva anche per l’indice composito del clima di fiducia delle imprese, che passa da 99,1 a 98,7. La fiducia dei consumatori è al livello più basso nel periodo agosto 2017.

Il calo dell’indice di fiducia dei consumatori, precisa l’istituto statistico, riflette il deterioramento di tutte le sue componenti: il clima economico, personale e corrente registrano le flessioni più marcate mentre una diminuzione più contenuta si registra per il clima futuro. Più in dettaglio, il clima economico cala da 123,8 a 122,6, il clima personale passa da 106,8 a 105,9, il clima corrente scende da 107,8 a 106,9 e il clima futuro flette, seppure in modo lieve (da 115,9 a 115,6).

L’indice di fiducia delle imprese diminuisce in quasi tutti i settori, ma con intensità diverse. Nella manifattura la flessione è lieve, con l’indice che passa da 100,8 a 100,6, nei servizi risulta più consistente (da 100,1 a 99) e nel commercio al dettaglio è più marcata (da 105,3 a 101,4). Fanno eccezione le costruzioni dove l’indice aumenta da 140,3 a 141,2.

Per quanto riguarda i settori, nella manifattura si rileva un peggioramento sia dei giudizi sugli ordini sia delle attese sulla produzione unitamente a una diminuzione del saldo relativo alle scorte di magazzino. Nelle costruzioni la dinamica positiva dell’indice riflette il miglioramento dei giudizi sul livello degli ordini. Nei servizi si deteriorano i giudizi sugli ordini e sull’andamento degli affari, mentre l’Istat segnala un aumento delle attese sugli ordini. Nel commercio al dettaglio il marcato calo dell’indice è la sintesi di un’evoluzione negativa sia dei giudizi sulle vendite, il cui saldo torna negativo per la prima volta da giugno 2018, sia delle relative attese. Il saldo delle valutazioni sul livello delle giacenze diminuisce.

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